“La gara inaugurale ufficiale in programma domani sera al “Benito Stirpe” può sancire il primo tentativo di fuga della stagione, Cremonese permettendo. Longo, se dovesse battere Tesser, sarebbe primo da solo, mettendosi alle spalle Perugia (ko inatteso a Brescia), Palermo (pari d’oro ad Ascoli) e un Avellino sempre più indomito e modellato per vincere e durare da Novellino. Il vecchio leone torna prepotentemente sulla scena, ribaltando un Empoli che va avanti di 2 gol, ma poi subisce la furia degli irpini. Intanto, però, una lezione da Frosinone è arrivata già in settimana. L’inaugurazione del quarto stadio di proprietà italiano dopo quelli di Juventus, Udinese e Sassuolo, è una notizia che fa rumore, non solo per i tempi da record in cui il modernissimo impianto ciociaro è stato concepito e realizzato: appena 15 mesi! Sono anni che altrove si discute solo di business plan e progetti di fattibilità mai approvati o di aree da riqualifi care. A Frosinone è tutto vero. In realtà, quello messo in piedi dal patron giallazzurro Maurizio Stirpe è un modello da esportare per il patto che lo ha generato, una sinergia pubblicoprivato che ha fatto evaporare incredibili diffi coltà burocratiche (complice un’Amministrazione Comunale illuminata) ed evitato veti incrociati, da sempre il male del Paese. Un modello che non è sfuggito al presidente del Coni Giovanni Malagò e al presidente federale Carlo Tavecchio che ne hanno sottolineato le virtù. Arriva così dalla B un importante esempio per il calcio italiano che non dovrebbe andare disperso se si vuole agganciare l’Europa. Lì, infatti, approda improvvisamente un’orgogliosa città di provincia con intelligenza e concretezza. Sì, è proprio così che si fa!”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.