“I nodi arrivano sempre al pettine, il parrucchiere della situazione, la Covisoc, ieri ne ha impigliati cinque che rischiano di non arrivare alla messa in piega. Mantova, Maceratese, Messina, Modena e Akragas rischiano l’oblìo del calcio. Per altri tre club (Arezzo, Juve Stabia e Andria) la soluzione è invece a portata di mano quindi il niet della Covisoc è rimediabile. Suona ironico, ma mentre a Vicenza arrivano i dollari convertiti in euro degli Emirati Arabi, in cinque città di serie C – alcune con un nobilissimo passato in A – si paventa la possibilità di qualche stagione da spettatori di altri sport, o di campionati dilettantistici locali. SOLDI. Come sempre, sono i soldi al centro dei patemi. A Modena fra i debiti Irpef, la valutazione patrimoniale e il mutuo aperto con il Comune per lo stadio Braglia, il conto arriva a 3,1 milioni di euro di cui 600mila devono saltare fuori entro domani sera, ammesso e non concesso che alla Covisoc piaccia la garanzia immobiliare presentata per coprire la cifra di 1,8 milioni di euro iscritta alla voce patrimoniale. A Messina deve arrivare sul tavolo un milione di euro, dopo di che ci sarebbero altri debiti – si dice per tre milioni. Anche ipotizzando che il patron Franco Proto riesca a fare il miracolo, si partirebbe con una penalizzazione (6 punti?) connessa al pagamento di stipendi e contributi saltato da primavera a oggi. A Mantova si corre per fare entro dopodomani ciò che non è stato fatto prima, fideiussione e iscrizione. Maceratese e Akragas hanno già issato bandiera bianca, stante le dichiarazioni dei rispettivi board. E dire che a Macerata un anno fa si giocavano i playoff per la promozione in B con al timone Cristian Bucchi, oggi allenatore in A nel Sassuolo. RIASSUNTO. Il pettine della Covisoc rischia di strapparli tutti quei cinque i nodi, che andrebbero sommati ai due già strappati a Latina e Como. Certo con situazioni diverse, nel primo caso una posizione ereditata dalla serie B; ma a decidere tutto è sempre la mancanza di soldi. Che non nasce per caso e a volte arriva dopo un valzer di incomprensibili errori di programmazione. La sostanza non cambia: formalmente, tutte e cinque le società in questione dopodomani potrebbero rialzarsi, con qualche cerotto di penalizzazione, ma per quanto auspicabile è improbabile che ciò accada. Intanto il parere spedito ieri dalla Covisoc alla Lega Pro fissa un ultimatum: ciascuno ottemperi alle proprie esposizioni oppure arrivederci e grazie. La “M” non porta bene, quattro su cinque, ma a parte le curiosità iniziali fa riflettere la sofferenza siciliana (due società su cinque) che potrebbe essere pareggiata da quella lombarda (Como già out e Mantova in bilico). Si possono liberare sette posti, con alcune pretendenti che già premono (la Triestina per esempio, altra nobile decaduta però capace di risollevarsi, e la Vibonese che ha già chiamato sul tavolo degli imputati chi ha – a suo giudizio – inciampato troppo negli adempimenti.
AL SICURO. Come detto la Commissione ha filtrato anche le posizioni di Arezzo, Andria e Juve Stabia, che non corrono pericoli, neanche di penalizzazione; problemi più che altro di burocrazia, che possono essere risolti entro venerdì. Oggi siamo a cinquantotto squadre, dovessero saltarne la metà di quelle a rischio si arriverebbe al dieci per cento del monte previsto di 60 compagini in serie C. Una sconfitta per tutti, immeritata per i tifosi.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.