Corriere dello Sport: “Il Dortmund fa un’offerta ma Dybala non sceglie”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’offerta di Dybala al Dortmund.
Passano i giorni, si avvicina la fine. E diventa sempre più difficile, ma anche fondamentale, isolarsi da tutto. Cioè dal mercato e dai rumors sulle sue scelte di Dybala per il futuro. C’è un intermediario al lavoro, che sta affiancando il suo manager Antun. Contatti in tutta Europa, ma per ora l’unica chiamata che si è evoluta in un’offerta concreta e strutturata è quella del Borussia Dortmund, che sul piatto ha messo 4,5 milioni netti di ingaggio e un ruolo centrale anche a livello di immagine dopo la partenza imminente di Erling Braut Haaland. Ma Paulo non ha deciso niente, non ha nemmeno fretta di farlo. E a una settimana dalla finale di Coppa Italia rigetta ogni forma di speculazione, in particolar modo l’Inter è solo la prossima avversaria della Juve. Come chiarito senza mezzi termini da Antun, che con una nota diffusa nella giornata di ieri «smentisce alcun accordo con alcuna squadra al momento. Il giocatore è concentrato esclusivamente sul finale di stagione, sul campionato e sulla finale di Coppa Italia. Nessun accordo è stato raggiunto con alcuna squadra in Italia e all’estero in questo momento». Punto, di seguito. Il conto alla rovescia può continuare.
LA SIGNORA. Per ora, resta Paulo Dybala il protagonista in casa Juve. Il conto alla rovescia sta scivolando via rapidamente, senza particolari sorrisi, con tante voci sul suo futuro nonostante l’argentino continui faticosamente a restare concentrato solo sul presente. Andare troppo in là renderebbe tutto ancor più complicato, pure doloroso. Sabato 21 o domenica 22 maggio ci sarà l’ultima partita in bianconero di Dybala, a Firenze contro la Fiorentina, la scena in quel caso verrà comunque condivisa inevitabilmente con Dusan Vlahovic (salvo cambi di programma). Lunedì 16 alle 20.45 contro la Lazio invece è in programma l’ultima gara nel suo Stadium, il momento più difficile ed emozionante sarà ovviamente questo, in attesa di capire se dover dividere con Giorgio Chiellini (forse non solo) il momento dei saluti ai tifosi bianconeri che sempre hanno continuato a sostenerlo o addirittura ad osannarlo, incrociando anche quel Maurizio Sarri che ha saputo esaltarlo e aggrapparsi a lui forse più di chiunque altro. Anche di Max Allegri. Il tecnico prima di quegli ultimi due atti avrà ancora comunque bisogno di lui: prove generali contro il Genoa domani sera, tutto per tutto mercoledì a Roma contro l’Inter in finale di Coppa Italia. Sia che parta titolare, sia che venga chiamato a incidere solo a partita in corso, Dybala è ancora fondamentale per la Juve. E Paulo dal canto suo vuole chiudere con il botto, con il sorriso, non con quell’andamento triste e lento dell’ultimo periodo. Quello successivo alla rottura definitiva, comunicata senza troppi giri di parole da Maurizio Arrivabene, scelta poi ribadita successivamente in coro da chiunque in casa Juve: da Allegri ad Andrea Agnelli passando per Pavel Nedved, tutti d’accordo nel ritenere che questa separazione sia la soluzione migliore per tutti. Per la Juve, per Dybala. Anche se Paulo non l’ha mai pensata realmente così.
IL FUTURO. Non a caso da un lato si sta registrando una Juve che sta lavorando, da tempo e «con le idee chiare» (citando Nedved), per impostare nel migliore dei modi il dopo-Dybala, nei fatti cominciato già con l’acquisto di Vlahovic a gennaio. Dall’altro proprio Paulo sta provando a rimandare ogni pensiero legato al dopo-Juve, delegando Jorge Antun e tutto il suo entourage a registrare interessi e proposte, ma senza voler prendere alcuna decisione fino al termine della stagione. C’è ancora troppo in ballo per dedicare energie a ciò che sarà, è già abbastanza complicato così riuscire a restare concentrato su se stesso e sulla Juve, inseguendo la Coppa Italia e il gol utile per agganciare Roberto Baggio al nono posto della classifica marcatori nella storia bianconera, inseguendo anche o soprattutto un posto nell’Argentina con vista Mondiale che ancora non è sicuro di avere.