“Uno dei problemi tattici con cui il Palermo ha convissuto per l’intera stagione riguarda le caratteristiche dei propri terzini. Che di fatto hanno condizionato le scelte di ogni allenatore, con l’eterno dilemma del modulo più adeguato da scegliere, e sembrano farlo anche in questa vigilia di gara con la Sampdoria. Rispoli ed Aleesami, ritenuti ad inizio stagione i titolari delle corsie esterne (con Morganella e Pezzella alternative), sono infatti certamente più bravi ad attaccare che a difendere. Se li schieri in un reparto a 4 dietro, sono destinati a soffrire le incursioni di chi s’inserisce, soprattutto dal lato mancino (i gol di Callejon, Milinkovic-Savic o recentemente di Conti). Per cercare di utilizzarne al meglio le peculiarità, infatti, Ballardini e Corini (ma anche De Zerbi) avevano disegnato un 3-5-2 che permettesse di contare su un difensore di supporto in più e liberare la loro corsa e velocità in fase di possesso. Ci sono stati momenti della stagione in cui la formula ha funzionato e la spinta sulle fasce ha prodotto risultati, si pensi all’ottimo avvio di campionato di Aleesami, che ha fornito due assist a Nestorovski, e alla propensione al cross teso di Rispoli, che conta lo stesso numero di passaggi gol (a Cagliari e Napoli) ovviamente sempre per il bomber macedone. Ma trovare un equilibrio generale di squadra finora è risultato difficile, operazione peraltro ancora più complicata dai frequenti cambi di modulo. Lopez per esempio è arrivato predicando la difesa a 4 e forse anche per i motivi suddetti sull’out sinistro aveva confermato Pezzella che nel frattempo si era conquistato il posto sopravanzando un Aleesami in calo di condizione, di fiducia e probabilmente non abituato ad una fase difensiva così intensa. Il Palermo però ha continuato a subire troppo indipendentemente dalle scelte sui singoli. Ed ora che Pezzella è fermo per infortunio, il problema della coperta corta si ripropone. A Torino con la Juve, Lopez ha riproposto come esterni di una difesa a 4 Rispoli ed Aleesami, per poi cambiare sistema escludendo un centrocampista per un centrale difensivo (Sunjic per Jajalo). Detto che alla fine i rosa prendono gol quasi sempre per errori individuali, resta l’interrogativo su quale sia la formula che sfrutti meglio gli elementi della rosa. Incertezza che si ripeterà nella preparazione del match con la Samp. Per vincere, serve attaccare, ma anche evitare di prendere gol lasciando il fianco scoperto all’avversario. Il dilemma se le erano posto anche gli altri tecnici e la soluzione non era stata trovata. Corini ad esempio ad Empoli a sinistra puntò su Morganella, che di natura è destro ma altre volte (nel finale della passata stagione) era stato utile in quella posizione, più che altro per evitare danni. Anche Lopez sta facendo delle verifiche dato che in allenamento in questi giorni ha provato persino Vitiello terzino sinistro di un reparto a 4. L’hombre di Montevideo ha già spiegato in ogni caso come la pensa, sostenendo che una squadra deve coprire le sue lacune con il senso del collettivo. Ma certe caratteristiche ormai sono scolpite in questo Palermo che da inizio stagione combatte con i propri fantasmi. E il ruolo degli esterni è uno degli aghi della bilancia. Aleesami ha ritrovato il posto in squadra ma non può improvvisamente trasformarsi in un implacabile marcatore. Rispoli fa su e giù per la corsia almeno una trentina di volte a partita, ma il suo sacrificio necessita di adeguate coperture che non sempre arrivano. Con la Samp domenica sembra davvero l’ultima chiamata. Lopez al momento non pare intenzionato a derogare dal suo 4-33. In ogni caso ancora una volta l’apporto di Rispoli ed Aleesami potrebbe risultare decisivo. A loro si chiede attenzione ma anche partecipazione ad una manovra offensiva che deve rifornire al meglio Nestorovski. D’altronde, non c’è più tempo per sottili distinguo. Per un giorno la tattica dovrà andare in soffitta, sostituita dalla concretezza.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.