L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Cosenza che oggi affronta il Palermo.
Un pari a Venezia e la sconfitta di misura a Brescia. Questo dice lo “score” del Cosenza lontano da casa. Questa sera ci sarà da affrontare un Palermo in arnese, e Fabio Caserta capirà se la sua squadra avrà superato la “sindrome” da secondo tempo, nel corso del quale Calò e compagni stanno facendo fatica. Probabilmente perché non tutto il gruppo è nelle migliori condizioni fisiche e, qualcuno di quelli arrivati sul gong, deve ancora prendere il passo degli altri. Quindi evitare di andare in ansia nel momento in cui si subisce gol. Questione di mentalità. «Affronteremo una squadra costruita per qualcosa di importante e molto attrezzata – spiega il tecnico -, ma il Cosenza vuole giocarsela e tornare a casa con un risultato positivo, condito da una buona prestazione. Mi porto dietro alcuni dubbi, anche se nel gruppo c’è abbondanza. Aspetterò fino a poco prima dell’inizio per decidere chi schierare dal 1’. Senza dimenticare che i cinque cambi saranno utili in corso di gara».
Quindi un passaggio sulla condizione atletica. «I parametri in nostro possesso dicono che i ragazzi stanno bene. Lavoriamo giorno dopo giorno per portare il gruppo nella stessa condizione. Vedi Forte e Canotto, ad esempio, che sono arrivati successivamente ed erano in ritardo. Non mi pare che il Cosenza sia andato in debito di ossigeno se è riuscito a recuperare al 9’ di recupero contro il Sudtirol. Piuttosto deve riuscire a gestire meglio alcune fasi della gara, questo sì. E’ il risultato finale che influenza il giudizio». Caserta non è d’accordo su un eventuale turn over, considerato che nei prossimi 7 giorni si giocheranno tre partite. Si comincia da Palermo. «Al turn over credo poco. Se un giocatore sta bene e la squadra ha trovato una propria identità, scelgo sempre in base alla condizione ed alla mentalità di chi sta meglio. Florenzi? Non è ancora pronto. Non possiamo rischiarlo».
In chiusura la chiave di lettura di Caserta per un Cosenza dai due volti. «Difficile tenere lo stesso ritmo per 90’. Bisogna accelerare al momento giusto, e controllare quando ci sarà l’opportunità di farlo. Occorre migliorare la lettura della gara negli ultimi 20 metri. Dobbiamo giocare come sappiamo, consapevoli delle difficoltà del campionato. Conosciamo il nostro percorso e, nei momenti di difficoltà, restare uniti con l’aiuto di tutti». Tutino e uno tra Forte o Mazzocchi in attacco. Out Martino e Zilli.