L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul futuro della panchina del Brasile.
Ha vinto tutto Carletto Ancelotti. Anzi no: gli manca solo un trofeo, il Mondiale. Ma l’occasione per riempire questa casella ancora vuota potrebbe arrivare molto presto e con la nazionale più vincente di sempre che però una Coppa del Mondo non la alza da ben vent’anni. Sì proprio il Brasile. L’attuale tecnico del Real Madrid infatti, secondo quanto rivelato da Uol, è stato contattato dalla Cbf, la federazione, in tempi non sospetti, cioè prima della nuova débacle, lo scorso ottobre (Tite infatti aveva già annunciato il suo addio a prescindere dal risultato in Qatar). E Ancelotti si è mostrato aperto per una trattativa, ma non prima della conclusione dell’attuale contratto con il Real Madrid, vale a dire nel giugno 2024. «Mi vedo nel Mondiale del 2026» avrebbe anche detto l’allenatore di Reggiolo, 63 anni.
La Cbf dovrebbe quindi nel frattempo nominare anche un tecnico di transizione per i prossimi impegni (ancora senza avversari) di marzo e soprattutto in vista del primo traguardo, quella della Coppa America del 2024. Ma intanto sogna a occhi aperti, il Brasile: 23 titoli in 27 anni di carriera in panchina (ai quali vanno aggiunti i successi ottenuti come giocatore) è il palmares di Ancelotti, capace di conquistare quattro Champions (due con Milan e altrettante col Real Madrid) e titoli nazionali nelle cinque grandi leghe europee: Inghilterra (Chelsea), Spagna (Real Madrid), Italia (Milan), Francia (Psg) e Germania (Bayern). Impresa mai riuscita a nessuno in precedenza.
E in Brasile, come del resto in tutto il mondo, avrebbe solo estimatori. Giocatori di ieri, come Ronaldo il Fenomeno che l’ha definito «La persona migliore mai esistita nel mondo del calcio» e che interpellato sul possibile arrivo come ct di un grosso nome ha detto che gli piacerebbe vedere Ancelotti, ma anche Guardiola o Mourinho alla Seleçao, e quelli di oggi a cominciare da Vinicius Jr che ha sottolineato come la propria crescita sia dovuta al tecnico italiano. E Neymar? Quando Carletto allenava il Chelsea, torniamo indietro al 2010, e si parlava di un possibile arrivo al club inglese dell’attaccante che al tempo era al Santos, lo definiva un «giocatore fantastico».