Corriere dello Sport: «Il Bari un orgoglio. Non rinuncio alla A»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle parole di De Laurentiis rilasciate ieri in merito alle ambizioni del suo Bari.
Presidente Luigi De Laurentiis, quanto la inorgoglisce il terzo posto del Bari?
«Tantissimo. Se ad agosto mi avessero mostrato la classifica di dicembre da neopromossi avrei detto: cavolo, siamo lì in cima insieme con club importanti. C’è da rimanere stupiti».
Un Bari in linea con i programmi?
«Con la nostre ambizioni. Il Bari è una macchina importante su cui abbiamo investito e non avremmo mai fatto un torneo anonimo. Avevamo un gruppo che veniva già da una promozione e con i nuovi rinforzi la squadra ha trovato sotto la guida di Mignani un gioco che ha portato grandissimi risultati».
La nuova versione del Bari post Cheddira con Folorunsho davanti e Botta trequartista ha dato poi una svolta definitiva.
«E la dimostrazione di quanto sia coeso il gruppo guidato da grandi professionisti che hanno trovato nuove soluzioni. Ma anche la conferma che ci sono tanti giocatori impiegabili basti pensare a Benedetti che ha potuto dimostrare anche lui il suo valore. Onore e merito al nostro direttore sportivo Polito che ha fatto scelte importanti».
Un Bari terzo che vincendo sabato sul campo della Reggina aggancerebbe la squadra calabrese al secondo posto.
«Bravo Mignani a tirar fuori da questi ragazzi la forza e la voglia di puntare in alto senza sentire il peso di essere la squadra da battere. Sono sempre scesi in campo facendo il massimo. Per una buona parte della stagione in cui siamo stati addirittura primi eravamo una sorpresa. Pian piano le squadre avversarie hanno cominciato a conoscere il nostro gioco frenandoci. Ma poi c’è stata una ripartenza perché siamo un’azienda sana».
Luigi De Laurentiis un presidente vincente, due promozioni in quattro anni, un terzo posto, quanto sarebbe tentato dallo sfizio di fare un sforzo in più per provare a vincere un nuovo campionato?
«Come si fa a dire quest’anno si sale? Non è così che funziona il calcio. L’anno scorso il Parma ha investito 35 milioni rimanendo in B, il Monza con Berlusconi e Galliani hanno speso tantissimo. Non è matematico mai nulla. E’ un torneo dove bisogna fare le scelte giuste, la nostra società si è impegnata economicamente perché è una piazza importante che merita i risultati».
Con che stato d’animo vive questa situazione che non le permette di rimanere in A?
«E frustrante il problema della multiproprietà ma sono rischi che fanno parte del mestiere dell’imprenditore. E’ ovvio però che vorrei tanto andare in serie A».
Avete già dei contatti per un’eventuale cessione del club? «Il mondo del calcio italiano è di grande interesse per tanti fondi privati. Sicuramente il Bari può essere di intrigo perché è una piazza molto importante. Può avere subito un fatturato di grande rispetto e potrebbe piazzarsi tra le prime 6 in A per numero di spettatori. Secondo me sarebbe un ottimo investimento per tanti investitori. Stiamo costruendo un grande marchio per questa squadra e per questa città».
Cosa vorrebbe trovare sotto l’albero?
«Più punti possibili da qui alla fine dell’anno».