Corriere dello Sport: “Iervolino: «Salernitana sarai 3.0»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Salernitana passata ufficialmente nelle mani di Iervolino.

«Nella mia vita ho fatto un po’ di cosette, ma dal primo gennaio è stato tutto cancellato. L’attenzione mediatica avuta con la Salernitana non me l’aveva mai data nulla». Ha esordito così Danilo Iervolino, dopo gli auguri (da remoto) del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, a casa col Covid. Il «sinallagma d’amore» del neo patron granata, che ieri mattina nello studio del notaio Coppa di Scafati ha definito l’atto d’acquisto della Salernitana, ha catapultato la Salernitana e i suoi tifosi dentro un progetto ambizioso e visionario, fatto di tecnologie («realizzeremo un laboratorio di medicina personalizzata»), di biglietteria dinamica («dobbiamo pensare ad un’app per l’acquisto dei biglietti»), di un’Academy Salernitana, di uno Sportello d’ascolto per i tifosi, di un centro sportivo e di un museo. Ma soprattutto fondato su una vera e propria rivoluzione nella comunicazione (che sarà coordinata da Mara Andria), nel marketing e nel rapporto con la gente e con la città «in totale discontinuità» con il passato. «I dirigenti – ha precisato il neo presidente – hanno fatto un ottimo lavoro, ma non hanno creato un link d’amore con il territorio. Non si può parlare poco e male. Ringrazio Fabiani, l’ho sentito e mi sono complimentato con lui per il lavoro calcistico. Ma gli ho rimproverato di essere stato poco attento a creare un rapporto particolare con i tifosi. Si è determinato uno scollamento generale tra management e tifoseria». Dunque, si volta pagina su questo versante. Ora, con Walter Sabatini alla guida dell’area tecnica, si proverà a invertire la rotta anche in campionato.

SABATINI E MERCATO. «Sabatini è un vincente. Ero con l’avvocato Fimmanò quando l’ho incontrato. Inizialmente tra noi c’è stata una comprensibile prudenza, poi ci siamo piaciuti. Il direttore ha capacità e ferocia, che mi hanno fatto impazzire. Il mercato? Dovrò parlarne con lui. A me non dispiace investire, ma non mi piace gettare un solo euro. Proveremo a restare in A con una strategia: realizzare un instant team. Essere vincenti è uno stato d’animo. A Verona, ad esempio, è successa una cosa incredibile. Come diceva Eisenhower: Il pessimismo non ha mai vinto una guerra». Iervolino ha precisato di avere un doppio accordo con Sabatini «uno reale, l’altro è un gentlmen agreement. Ci siamo rimandati a giugno. Non restare in A ci dispiacerebbe molto, ma poi bisognerebbe valutare anche il modo in cui si retrocederebbe. Oggi siamo tutti concentrati perché siamo realmente convinti di poterci salvare. L’effetto novità piace anche a me, ma prendere le figurine non mi interessa. Abbiamo bisogno di giovani di valore e di qualcuno di esperienza, di calciatori che vengano a Salerno per entrare nella leggenda. Perché restare in A significa entrare nella storia. La squadra non è ultima per organico, andava motivata e dovrà essere rinforzata. Chiedo un po’ di pazienza e comprensione».

LAZIO E NAPOLI. I prossimi due avversari saranno Lazio e Napoli. «Salernitana-Lazio è uno scherzo del destino. Non conosco Lotito, non l’ho mai sentito. Sarà una gara emotivamente forte, io sarò all’Arechi. Il calcio è uno spettacolo, non un’industria normale. Quando i presidenti dicono: la squadra è mia e chi se ne frega, fanno male. Cercherò di non fare questi errori. Poi ci sarà il Napoli. Sono cresciuto nel mito di Maradona, nasco tifoso del Napoli e mi auguro che possa vincere lo scudetto. Ma il calcio è passione, ora la Salernitana mi sta travolgendo di emozioni e me ne sono innamorato. Non si può certo essere condannati per avere avuto un amore e poi per averne uno nuovo».