“Cuore diviso a metà. «E come potrebbe essere altrimenti? – sospira Beppe Iachini – Ascoli è casa mia, il posto dove vivo e dove ho esordito da calciatore, raggiungendo la nazionale (Under 21) e che seguo sempre con aff etto; Palermo una città impossibile da dimenticare per quanto mi ha dato, dove ho conosciuto stagioni bellissime sia da calciatore che da tecnico». Non si parla di Zamparini, inutile tornarci su. Troppo netta la rottura nell’ultima disgraziata stagione (2015/16): 1Mi dimisi e stop, la storia è finita là». I PROTAGONISTI. Oggi rigorosamente niente stadio. Iachini non sarà sugli spalti del Del Duca. Ma la sua impronta è netta su tantissimi protagonisti della sfi da, in campo e no. I nomi? Maresca, Cardinaletti, Lores Varela da una parte; e in rosanero Rispoli, Chochev, La Gumina (che fece esordire in A) che farà da vice Nestorovski. E tanti altri. Se ho dato consigli all’Ascoli? No, faccio l’allenatore e non dò consigli, è giusto che le scelte le prenda chi mette i soldi. Però è vero che mi chiesero di Cardinaletti (ad dei marchigiani, ndc.), con cui ho avuto un’esperienza splendida a Palermo». Arrivò come manager di Zamparini proprio in B. E Iachini ricorda: «Partimmo con tantissimi interrogativi, io arrivai all’8ª giornata; mettemmo a posto un po’ di cose ed ottenemmo risultati, non solo la valorizzazione di tanti giovani. Facile vincere con Dybala e Belotti? Erano due ragazzi su cui bisognava lavorare, quasi due illustri sconosciuti». In quella quadra c’era Lores Varela fi no a gennaio: «Fu penalizzato dal cambio di modulo, la squadra, partita per giocare a 4, passò a 3 e questo gli toglieva spazi. A gennaio reinserimmo Vazquez in rosa e Lores andò a giocare. Ma è un ragazzo con qualità, ha i colpi, deve solo trovare continuità». CI PENSA MARESCA. Ed a dargliela ci penserà Enzo Maresca, che in quell’annata arrivò in corsa e che ritrova il Palermo dopo le liti con Zamparini (lo mise fuori rosa, poi Maresca salvò i rosa con un gol decisivo all’ultima giornata): «Sono contento che Enzo abbia subito scelto la strada della panchina, sia pure con Fiorin. E che la società abbia creduto in lui, nella persona oltre che nell’ex giocatore. Allenare l’Ascoli è una palestra, può salvarsi. Che tecnico sarà? Uno che cura il particolare e fa giocare bene». PERCORSO TEDINO.Il Palermo è già in alto anche se fa fatica ad esprimersi: «A me pare che Tedino abbia iniziato bene – dice Iachini – ha identificato il modulo giusto, sta dando un’impronta. Da tempo l’abito tattico del Palermo è il gioco a 3. L’ambiente senza entusiasmo? Anche quando arrivai 4 anni fa dovetti confrontarmi col retaggio della vecchia stagione: la gente allo stadio ci fi schiava. Poi fi nimmo con 30.000 al Barbera. Il pubblico di Palermo è viscerale, va riconquistato con atteggiamenti positivi, spirito, serietà. E risultati. La squadra ha qualità, la B tecnicamente la vedo inferiore a qualche anno fa ma le componenti per vincerla sono sempre le stesse. Il Palermo starà in corsa fino alla fine»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.