L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla serie B e i rendimenti delle 20 squadre.
Divieto di sosta obbligato. Bisogna assolutamente evitare di non riuscire a smaltire pericolose scorie fisiche e mentali comunque accumulate quando si è disputato poco più di un terzo di campionato. Gestire proficuamente la possibilità di avere più tempo per rigenerarsi è un’impellente necessità. Anche perché dopo questa pausa per le Nazionali ci sarà una lunga volata verso la fine del girone d’andata e, in un modo o nell’altro, qualche bilancio bisognerà pur iniziare a farlo. In realtà saper programmare la ripresa, questa volta ancor di più con una classifica che va plasticamente spaccandosi con tre formazioni in fuga, potrebbe valere tanto in funzione degli obiettivi che ci si è dati. Infatti, se il Pisa di Inzaghi continua a macinare punti e avversari, braccato da vicino dal Sassuolo di Grosso, predestinata da tutti gli esperti alla A, e dallo Spezia spigoloso e organizzato di Luca D’Angelo, alle spalle del trittico di testa c’è un vuoto preoccupante. Solo il Cesena di Mignani, trascinato dai gol del capocannoniere Cristian Shpendi, sembra nella possibilità di poter scompaginare i piani delle fuggitive. Ma rischiano di diventare una voragine quegli 11 punti di distacco tra il Sassuolo secondo a quota 28 e Brescia, Palermo e Bari a 17. E la Cremonese (tornata a Stroppa dopo appena 5 gare con Corini), è appena un punto più su. Insomma, vietato sostare è un obbligo per evitare un campionato con un solo obiettivo, al massimo, i playoff. O una salvezza comunque mai scontata per nessuno.
TERZA SOSTA. Ma come è andata finora dopo aver interrotto il flusso di gare in questo campionato? Intanto questa del prossimo weekend sarà la terza pausa dopo quelle del 7 settembre e del 13 ottobre. Nelle due partite giocate dopo 15 giorni di stop le regine di questo primo terzo di stagione si sono confermate: 6 punti su 6, con 2 blitz, sia per il Pisa che per il Sassuolo. A soffrire, con 2 sconfitte su 2, sono stati il Frosinone e la Salernitana, che non a caso navigano nelle parti basse della classifica. Ma anche la Juve Stabia ha faticato, considerando che ha perso entrambi i suoi match al “Menti”. Al debutto in cadetteria, Pagliuca soffre le soste. L’unica dello scorso anno, in C, ha pareggiato 2-2 in casa col Monterosi. Volava il Catanzaro nella passata annata complice il calcio di Vivarini e una squadra fortissima attorno a Iemmello e ad altri giocatori preziosi e forti per la categoria.Caserta dopo le soste vivacchia, con due punti conquistati. Benino Bari e Palermo, 4 punti conquistati, come il Cosenza di Alvini e lo Spezia di D’Angelo già citato. Silani e spezzini stanno migliorando anche rispetto alla scorsa annata.
PRECEDENTI. A proposito di esperienze passate, il bilancio pregresso più vicino, offre spunti non banali. Sono state cinque le soste nello scorso torneo cadetto. Per le tre retrocesse dalla A ce ne sono state quattro mentre, come detto, le 4 neopromosse, Juve Stabia, Mantova, Cesena e Carrarese, hanno giocato un solo match-post sosta.
NAZIONALI. Da un paio di stagioni la B si ferma insieme alla A quando giocano le Nazionali. In passato, invece, alcune squadre cadette sono dovute spesso scendere in campo pur se prive dei loro nazionali, sia gli stranieri, sia i numerosi convocati nell’Italia Under21. Cosa che non succede ora neanche in C. Una regola che s’impose quando la Juventus di Del Piero e Buffon venne retrocessa d’ufficio e aveva tanti convocati in giro per il mondo. Perché senza tanti elementi la sosta può davvero diventare letale, altro che un’opportunità per ripartire e ricominciare a soffrire o a sognare.