L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” analizza l’attuale situazione del Palermo, che domani tornerà ad allenarsi in città, ripercorrendo anche quello che è il pensiero di Maurizio Zamparini sulla squadra di Tedino. Ecco qualche estratto: “Tutti gli interrogativi del Palermo che da domani torna ad allenarsi in sede dopo i 10 giorni di ritiro in Carinzia. Dubbi e contraddizioni profonde che non lasciano tranquilli, nonostante l’ottimismo palesato da Zamparini che si è espresso con frasi entusiastiche («mercato eccezionale, vinceremo la B con 10 punti di vantaggio»), ma che dipinge sempre una realtà tutta sua, distante mille miglia dalle sensazioni che arrivano dall’ambiente. LA PERSONALITÀ. Cominciamo dalle perplessità tecniche. Tedino è arrivato ora e va lasciato lavorare. Ma il Palermo aveva finito la stagione con precise lacune che non sembrano state colmate. La prima, il portiere: l’acquisto di un elemento di esperienza dopo i disastri appena vissuti doveva essere il punto numero uno, all’ordine del giorno. Invece, si ricomincia con la stessa incertezza del passato campionato, 3 ragazzi giovani in rosa, Fulignati congelato e Pomini, non ancora arrivato. Ma in ogni caso il patron continuerà ad imporre Posavec. Non capendo che così danneggia un ragazzo di talento, ma non ancora pronto, e il Palermo non può aspettarlo. La seconda: la personalità, forse il limite maggiore da tutti. Più che i nuovi acquisti, sono quelli rimasti ad aver deluso su questo punto. E che dopo la retrocessione devono recuperare un feeling interrotto con la piazza. Mentre si decide che Diamanti non rientra nel progetto e si lascia Lo Faso, libero di andar via perché le plusvalenze contano più delle prospettive tecniche. La terza, collegata alla precedente: la gestione dello spogliatoio. Zamparini d’imperio ha affidato la fascia di capitano a Nestorovski, che di suo la merita: ma che segnale è stato inviato a Rispoli, che l’aveva indossata fino ad allora, è uno dei pochi beniamini della folla ed era stato considerato “imprescindibile” per la nuova squadra? Una simile decisione certo non facilita la permanenza del giocatore, già desideroso di restare in serie A. Scelte assai discutibili e che allontanano ancora di più la gente dai colori rosanero. SENZA PRESIDENTE. Il vero ostacolo che circonderà la squadra è ambientale. Il Palermo oggi suscita rabbia e delusione più che amore, la campagna abbonamenti che parte oggi sarà disertata dalla maggioranza dei tifosi molti dei quali si sono riuniti ieri per decidere quale forma (pacifica) di protesta portare avanti per sottolineare la distanza dalla proprietà. In tutto ciò, la società continua a non avere formalmente un presidente, perché il Cda dimessosi il 3 luglio non è stato rinnovato nonostante il termine previsto di 10 giorni. Ne sono passati più di 20 e non è successo niente. Zamparini comanda da “consigliere delegato”, ma la città che porta il nome della squadra non si identifica più nelle sue scelte”.