Corriere dello Sport: “Haas: Io ci provo. «Non ho ancora segnato, i gol li faccio fare ai compagni. Zidane è il mio idolo. Devo migliorare»”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha deciso del momento di forma che sta attualmente vivendo Nicolas Haas. Il giovane centrocampista svizzero sta incantando tutti in serie B grazie alla sua grande visione di gioco che gli ha permesso di sfornare finora ben cinque assist. Ecco quanto si legge: “La dimensione di Nicolas Haas, grande rivelazione del campionato? Immensa in campo e fuori. Basta scorrere Instagram e leggere i commenti, più poesia della vita che piccole e semplici emozioni, di Aline fidanzata del campioncino svizzero oggi protagonista in rosa di una stagione straordinaria. «Mondello, estate, mi piacciono i colori della Sicilia, che mondo da sogno stiamo vivendo …». Pennellate alle quali Nicolas, carattere riservato, risponde solo con un tocco di rosso (un cuore) colore dell’amore e con una promessa: «Il mio primo gol lo dedicherò a lei perché ad ogni partita mi incita a segnare. E io ci provo». Arrivato in estate in prestito, sarà difficile trattenerlo, soprattutto se continuerà a confermarsi su questi livelli. Ma in caso di promozione Foschi proverà a trattenerlo in rosanero. Intanto, a Palermo è diventato il re degli assist, cinque, uno ogni due presenze. Lo svizzero è quindi la spalla ideale per un cannoniere. Non è un caso che sia compagno di stanza di Puscas e che nel tempo libero esca anche con Moreo, oltre che con Ingegneri e Pirrello. Si tratta di un centrocampista completo al servizio degli schemi, più regista, interditore o mediano? «Mi piace aiutare la squadra in fase di non possesso e cdare il mio contributo nell’impostazione della manovra. L’obiettivo resta quello di crescere e di migliorare. Col tempo, le caratteristiche diventeranno più deÀnite. Il mio idolo è sempre stato Zidane, un modello calcistico ma anche come uomo. A chi non piacerebbe segnare? Per ora regalo opportunità agli altri e sono felice perché questo mi permette di portare un contributo importante. In fondo è come se li facessi anch’io, la squadra viene prima di tutto. Ovviamente, non dò importanza al numero delle reti o ai passaggi vincenti. Ricordo con piacere una partita giocata a Lucerna contro il Sion, ultima giornata di campionato. Ci serviva un punto per ottenere la qualificazione in Europa League. Quando al 62′ entrai in campo, perdevamo per 2-0 e tutto sembrava compromesso, ma al novantaduesimo riuscimmo a pareggiare, centrando il punto che ci serviva per strappare la qualificazione. In una sera che non dimenticherò mai, la felicità dei tifosi per il grande traguardo raggiunto è rimasta impressa nella mia mente. Gioia che vorrei rivivere a Palermo e con i miei nuovi tifosi». A Bergamo, però, non ha mai disputato una partita intera. «Ho vissuto il mio primo campionato lontano da casa. Tutto nuovo per me. Mi sono però trovato bene con squadra e tifoseria, anche se non sono riuscito a lasciare il segno. Considero comunque l’esperienza nerazzurra molto formativa». Se il Palermo devesse tornare in A, meglio restare o tornare all’Atalanta col rischio di fare di nuovo panchina? «Troppo presto per guardare oltre, penso solo al Palermo. Sono pienamente concentrato sul lavoro e sull’obiettivo da raggiungere. Ogni altro ragionamento è rinviato». Anche il discorso sulla nazionale è prematuro. Lo svizzero non ne fa mistero rispondendo ad un tifoso nell’ambito della rubrica: “5 domande a … “, iniziativa di Palermocalcio.it, sito ufficiale rosanero: «L’ambizione c’è, la strada è lunga. Prima debbo dimostrare di essere all’altezza, potrebbe volerci un po’ di tempo. Gasperini e Stellone lavorano molto bene con il gruppo. Gasperini mi ha aiutato molto nel percorso di crescita, al mio esordio in Italia. Adesso seguo con attenzione gli insegnamenti di Stellone che prepara molto bene e con grande attenzione ogni allenamento. Entrambi a mio avviso sono tecnici in grado di dare molto al loro gruppo»”.