“Il Parma è entrato nel mirino del colosso di sport marketing Desports. Una agenzia che tratta diritti tv e sponsorizzazioni, seconda in Cina, in questo settore, solo a Suning. Dopo oltre cinque mesi di contatti e colloqui, ieri c’è stato un incontro a Parma tra il management del club da una parte e il magnate Jiang Lizhang dall’altra. Al fianco di quest’ultimo Hernan Crespo, che da gennaio è il consulente tecnico della Desports. Sul tavolo il passaggio di un terzo delle quote societarie ai cinesi, che verserebbero subito tre milioni di euro, riservandosi poi di passare a una maggioranza del 60% con una altra decina di milioni. Questo sia in caso di promozione della squadra impegnata nei playoff di Lega Pro sia, a cifre diverse, in caso contrario.
Gli attuali proprietari. Sette imprenditori locali che hanno rifondato la squadra dal nulla dopo il fallimento del 2015 e l’hanno subito riportata in Lega pro (tra loro Guido Barilla, Paolo Pizzarotti e Giampaolo Dallara) manterranno comunque le loro quote, così come Parma Partecipazioni Calcistiche, la componente di azionariato popolare che ammonta al 10%. Ma c’è di più: per un anno e mezzo la Desports avrebbe accettato di lasciare il timone, anche una volta passata in maggioranza, ai dirigenti attuali, in modo da assicurarsi un ingresso morbido nel difficile calcio italiano.
Ambiente in subbuglio. Detto che servono ancora i condizionali del caso dopo che tanti analoghi accordi sono saltati (a Parma si ricorda ancora il caso di Lorenzo Sanz, l’ex patron del Real Madrid che trattò a lungo il club crociato nel 2006), i tifosi a caldo si dividono tra favorevoli e scettici. I romantici contestano la globalizzazione e ironizzano sulle recenti disavventure di Milan e Inter, prime conquiste cinesi nel calcio italiano. Gli ottimisti invece considerano che l’attuale proprietà non poteva reggere a lungo gli impegni economici necessari ad alimentare le sempre crescenti ambizioni della piazza. La Desports ha spalle solide: ha comprato un anno fa dai Pozzo il Granada per 37 milioni. Per altri 45 ha rilevato il 5% delle quote dei Timberwolves, squadra di basket del Minnesota in Nba. Detiene la maggioranza del Chongqing Lifan nella serie A cinese e l’Oud-Heverlee nella B belga. E sta addirittura tentando l’assalto al 35% del Crystal Palace. Insomma, un bel network sportivo che può portare, sperano nel Ducato, a sinergie efficaci.
Hernan più di una garanzia. Ulteriore garanzia per i tifosi più positivi è il ritorno di Hernan Crespo, due volte giocatore a Parma e una terza, più di recente, allenatore della Primavera nei tempi più cupi dell’era-Ghirardi. La storia d’amore di quello che i tifosi del Parma hanno votato qualche anno fa «crociato del secolo» e la sua città (dove peraltro vive con la famiglia) prosegue. “Valdanito” arrivò a Parma nel ’96 da stellina del River, se ne andò nel 2000 dopo 116 partite e 62 reti. Ha in seguito vestito maglie prestigiose (Lazio, Inter, Milan Chelsea, passando dal Genoa prima di tornare, tra le lacrime del giorno dell’annuncio, in gialloblù: altre 46 gare e 10 reti nella sua “terza età calcistica”. Nella nuova veste Crespo, nei progetti dei cinesi, sarebbe uno dei due vicepresidenti con particolare attenzione al fronte tecnico-sportivo mentre la gestione amministrativa sarebbe delegata a uno dgeli attuali dirigenti. A denti stretti ieri l’ad Luca Carra ha confermato l’incontro coni cinesi e i buoni propositi da ambo le parti, negando che l’accordo sia già stato siglato. La società teme possibili ripercussioni sulla squadra che si sta preparando all’articolata battaglia nei playoff e andrà in campo il 21 maggio contro la vincente di Piacenza-Como in programma domani. In realtà queste voci, peraltro fondate, potrebbero anche diventare una ulteriore motivazione per riportare subito il Parma più in alto”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.