L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport dedica un titolo in prima pagina al Palermo.
«La cosa più sbagliata è pensare che le cose non possano andare peggio. Errore grave: si può sempre peggiorare». Queste le parole di Pep Guardiola nove giorni fa, dopo la sconfitta casalinga contro il Tottenham per 4-0. Come sottolinea il Corriere dello Sport, quelle parole si sono rivelate profetiche: dalla disfatta in Premier, il City ha vissuto un crollo evidente, con una serie di risultati disastrosi.
In Champions League, la squadra di Guardiola è passata dal 3-0 al 3-3 contro il Feyenoord negli ultimi 15 minuti, uno harakiri inimmaginabile. E domenica, il patatrac ad Anfield: il Liverpool ha inflitto un’altra sconfitta, rendendo evidente il momento difficile del club.
Le scelte che non pagano
Guardiola ha provato a scuotere la squadra con cambi significativi: Ortega per Ederson, Ruben Dias al posto di Gvardiol, e una mediana con Rico Lewis e Mateus Nunes, sacrificando Savinho e Doku. Tuttavia, come evidenzia il Corriere dello Sport, le modifiche si sono ritorte contro di lui. Bernardo Silva e Gündogan, rispettivamente di 30 e 34 anni, sono stati travolti dal dinamismo del centrocampo dei Reds. Anche Foden, miglior giocatore della Premier un anno fa, è apparso sottotono, mentre Haaland, isolato in attacco, non ha avuto palloni giocabili, annullato dalla marcatura di Van Dijk.
Nervi tesi e dichiarazioni forti
Guardiola non ha saputo mantenere la calma neanche davanti agli sfottò del pubblico di Anfield, mostrando sei dita per ricordare i sei titoli di Premier vinti in sette anni. «Forse merito l’esonero – ha dichiarato sarcastico nel post-gara – ma sono ancora qui proprio perché ho vinto quei titoli e ne vado fiero».
Le assenze di Rodri, Kovacic, Stones e Bobb pesano, ma non bastano a giustificare il crollo. Come sottolinea il Corriere dello Sport, altre decisioni sollevano dubbi: l’impiego limitato di De Bruyne, appena 76 minuti giocati da quando è rientrato dall’infortunio, è emblematico. Nonostante i suoi 33 anni e la scadenza di contratto a giugno, il belga resta uno dei giocatori più forti della storia del club e la sua gestione appare discutibile.
Critiche sul mercato e gli “scarti” di lusso
Guardiola tira in ballo l’età media della squadra, ma molti over 30 in rosa sono stati voluti proprio da lui: Walker, Gündogan e Bernardo Silva sono tutti elementi di cui il tecnico si fida ciecamente. Inoltre, come ricorda il Corriere dello Sport, la critica non dimentica i talenti lasciati andare dal City e che ora brillano altrove. Cole Palmer, decisivo al Chelsea, Taylor Harwood-Bellis, arrivato in nazionale, Pedro Porro del Tottenham e Liam Delap all’Ipswich sono solo alcuni esempi di giovani promesse sacrificate.
Come conclude il Corriere dello Sport, il momento di difficoltà del City non dipende solo dagli infortuni o dalla stanchezza fisica. Guardiola, con il suo palmarès e il suo genio tattico, ha le capacità per risollevare la squadra, ma dovrà rivedere alcune scelte e affrontare le crescenti critiche per riportare il City a dominare come negli anni passati.