Corriere dello Sport: “Grosso-Corini nemici mai. Allo Stirpe senza voltarsi”
Da giocatori in rosanero sfornavano assist per Toni In panchina sabato s’affronteranno solo per battersi
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sullo scontro tra Grosso e Corini di sabato.
Il Genio le calciava da destra, Fabio da sinistra. E in mezzo a prendere quelle meravigliose traiettorie tese al punto giusto c’era il gigante Luca Toni o qualche difensore abile nel gioco aereo come Biava o Terlizzi. Uno schema semplice, implacabile e vincente. Era il 2004, in due anni, il Palermo, segnò oltre 25 gol sugli sviluppi di palla inattiva battuta da loro, punizioni o corner che fossero. E per la sua straordinaria prolificità in rosanero (51 gol), oggi clamorosamente replicata da Brunori, Toni ha sempre pubblicamente ringraziato i piedi di Corini e Grosso che gli mettevano sulla testa palloni perfetti solo da spingere in rete. Il capitano e il campione del Mondo saranno di nuovo di fronte sabato allo Stirpe. Non è la prima volta che accade e anzi i match fra le squadre che allenavano sono stati sempre vivaci e pieni di gol. Stavolta però c’è di mezzo il Palermo, quel vissuto comune che li ha resi amici permettendo loro di vivere un’epoca storica per i colori siciliani. Corini ha rinvigorito il legame, tornando a sedersi sulla panchina del Barbera con un progetto più solido di quando fu chiamato in modo estemporaneo da Zamparini nel 2016. Grosso ha scelto altri lidi, pur avendo ricevuto in passato blandi segnali per vivere a Palermo anche l’esperienza di mister. Si abbracceranno forte in quei pochi metri prima di guidare le rispettive formazioni. Poi testa a superarsi perché Frosinone-Palermo è già diventata una sfida intrigante.
Ex anche lui. Il calcio flirta spesso con la nostalgia ma gli uomini di campo vivono essenzialmente di attualità. Ed allora quegli splendidi ricordi di 18 anni fa dureranno pochi attimi. Corini vorrebbe ricostruire anima e mezzi di quella squadra, che proprio Grosso arrivò a perfezionare nel mercato di gennaio 2004 quando il Ds Foschi completò un mosaico già eccellente con altri acquisti mirati. Da lì, con Guidolin che aveva appena sostituito Silvio Baldini, il Palermo arrivò sino in Europa e Fabio diventò campione del Mondo ed eroe di Berlino. In panchina poi Grosso ha costruito la sua carriera con buon senso e dedizione e a Frosinone sta trovando continuità. E Corini, pochi lo ricordano, ma in fondo è un ex anche lui: i gialloblù laziali furono una delle prime squadre da lui allenate, subentrando a metà stagione in Lega Pro nel 2011.
La staffetta. I loro destini si sono poi incrociati anche in maniera bizzarra, con la rocambolesca staffetta di Brescia. 2019/20, serie A, Corini, che ha appena vinto il campionato, inizia; lascia a Grosso per 3 giornate, Fabio le perde tutte e tre e Cellino richiama il Genio. Durerà poco, perché arriverà un altro cambio, anche questo già visto e con lo stesso esito: via Corini, dentro Diego Lopez, come a Palermo. E come allora sarà retrocessione. Adesso il Genio e Fabio disegnano altre traiettorie, alla ricerca di un futuro importante. Ma chi li ha amati continua a ricordare quelle favolose punizioni negli anni d’oro rosanero.