Corriere dello Sport: “Grifo spinge la nuova Italia”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Italia che ha battuto l’Albania trasportata da Grifo andato a segno con una doppietta.

Un senso c’è, il futuro anche. L’Italia ha perso il Mondiale, non l’anima. Quando si accenderanno i riflettori di Doha diventerà impossibile cancellare i rimpianti, ma gli azzurri e Mancini si stanno rialzando. Le risorse per guardare avanti con fiducia ci sono. Tre gol all’Albania e una risposta incoraggiante in termini di carattere, personalità e voglia. Amichevole per modo di dire. Partita vera, risolta in rimonta dal guizzo di Di Lorenzo e dalla doppietta di Grifo. Applausi al paisà del Friburgo, tedesco con mamma pugliese e papà siciliano. Non giocava da un anno e mezzo, era rimasto fuori all’Europeo, ma il ct non lo ha dimenticato. Dentro la notte di Tirana anche i segnali di Zaniolo (in crescita ma gli è mancato il gol), la conferma del valore assoluto di Raspadori, le parate di Meret, il ritorno di Chiesa. I debutti di Fagioli, Pafundi (nessuno negli ultimi 100 anni prima di averne compiuti 17) e Pinamonti portano il conto a 54 esordienti sotto la gestione Mancini. Il ko di Tonali, finito in ospedale, l’unica nota stonata di una serata in cui l’Albania ha tenuto il campo con orgoglio smisurato.

MOSSE. Reja non rivendicava solo il copyright del 3-5-2 utilizzato a Napoli, ma le astuzie tipiche e il pragmatismo del calcio italiano, mai passato di moda. Il friulano, vecchia volpe, per imbrigliare gli azzurri ha cercato di soffocare Verratti e Tonali. Usava la pressione di Bajrami e Bare con le coperture di Abrashi, vertice basso, sfruttando l’uomo in più a centrocampo, ritmi altissimi e aggressività super. I fratelli albanesi, dentro la bolgia dell’Arena di Tirana, ci sono saltati subito addosso. Gli azzurri faticavano a prendere le misure giuste, sono saliti solo una volta (Zaniolo alto) e poi hanno beccato il gol made in Empoli. Punizione tagliatissima di Bajrami e colpo di testa di Ismajli, sbucato dietro Bonucci: palla all’incrocio. L’Italia, sotto di un gol, ha cominciato a giocare. Tonali e Verratti, tentando di liberarsi dalle marcature, si sono scambiati più volte la posizione. Mancini ha osato e rischiato, alzando Dimarco e Di Lorenzo in proiezione offensiva. Grifo e Zaniolo hanno iniziato a entrare dentro il campo per cucire la manovra con i due mediani. In cinque minuti, tra il 20′ e il 25′, gli azzurri l’hanno ribaltata. Intuizione di Grifo e sul cross tagliato verso il secondo palo è spuntato Di Lorenzo, anticipando Lenjani. Gol da cosiddetto “quinto”. Poi Raspadori ha inventato il raddoppio. Se n’è andato con uno spunto rapidissimo, ha saltato Kumbulla e ha servito Grifo, salito a rimorchio: piatto in corsa, quasi “alla Rivera”, in direzione opposta allo scatto laterale di Berisha.

L’Albania è così. Grandi furori alternati alle solite distrazioni. Il ritmo stava calando dentro il palleggio di Verratti e la sostanza di Tonali. L’attacco girava intorno alla regìa di Raspadori, centravanti completo e tecnico, letale negli scatti. Si gira e punta la porta come vuole Mancini. Bene, molto bene Grifo, che non giocava dall’amichevole con San Marino. Zaniolo si muoveva da attaccante, non da mezzala offensiva, anche se dopo la mezz’ora ha cominciato a galleggiare nella zona di Raspadori. Tre gol falliti davanti alla stessa porta centrata nella finale di Conference, compreso il palo colpito a un sospiro dall’intervallo, quando Mancini ha perso Tonali. Brutta caduta, spaventosa. Crollando a terra, ha sbattuto la testa. Non ha perso conoscenza, ma è uscito in barella e subito dopo trasportato in clinica per accertamenti. Mancio ha sganciato Ricci, semiesordiente. L’Albania è tornata in campo ancora con più cattiveria e contrasto, alzando il livello dello scontro fisico. La partita si è aperta. Berisha è stato salvato dalla traversa su Grifo, così come è successo due volte a Meret sui tentativi di Uzuni. Bonucci, sulla linea, ha respinto il sinistro di Lenjani. Dal possibile pareggio al gol bellissimo del 3-1, firmato da Grifo: il paisà aveva già preso le misure e al secondo tentativo ha fatto centro. Tiro a giro, alla Insigne, per chiudere il conto.