Corriere dello Sport: “Gravina: «Ho l’arma tecnologica contro i buu razzisti. Ma a Palermo è polemica»

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato ieri sulle pagine de “la Repubblica”. Tra i molti temi affrontati, quello della lotta al razzismo da stadio, ai buu odiosi che continua. La Federazione si sta muovendo e  l’idea è quella di introdurre negli stadi, dopo le telecamere, anche speciali pannelli fonici, una sorta di radar sonoro, prodotto da un’azienda italiana  capace di individuare con precisione il soggetto o i soggetti urlatori. Si tratterebbe del primo esperimento in materia (nessun Paese ha questo tipo di tecnologia), da testare tra meno di un mese a Palermo in occasione di Italia-Armenia.  «Questi pannelli acustici come una sorta di Var contro il razzismo? No, questi sono meglio del Var. È un prodotto in dotazione all’antiterrorismo, che consente di distinguere perfettamente la singola voce. L’idea resta quella di applicare in maniera puntuale le norme già esistenti, con le relative sanzioni. Il nostro protocollo è molto severo, ma a volte ci sono modalità che non consentono di individuare in maniera dettagliata chi perseguire, come per esempio avvenuto domenica a Genova. Dobbiamo fare ricorso alla tecnologia che non consentirà nessuna via di scampo» – ha detto Gravina-.  Un nodo consistente riguarda però la privacy e il primo ad esserne consapevole è proprio Gravina. E’ facilmente comprensibile come nelle registrazioni di un simile radar possano finire ogni tipo di conversazioni. Intanto, nelle ultime ore non sono mancate le polemiche da parte dei palermitani che sui social si sono detti sdegnati per l’iniziativa dell FIGC. «Palermo è la terra dell’accoglienza, vadano a testare queste cose da altre parti» – sono i commenti che arrivano dal capoluogo siciliano. I palermitani dunque, sono pronti a disertare il match tra Italia e Armenia in programma al Renzo Barbera, dove secondo la volontà della Federazione questo nuovo strumento contro il razzismo dovrebbe essere testato.