Corriere dello Sport: “Goldaniga: «Vai Palermo c’è fiducia». Sfiderà l’Atalanta, la squadra di suo nonno poi la Juventus: quella maglia da sogno con la quale non riuscì a giocare una partita”

“Edoardo Goldaniga: cinque giorni e due sfide, le più significative della giovane carriera, per rivivere i suoi ventitré anni, dall’infanzia ad oggi, dai sogni alle grandi prospettive. Quella del… “cuore” contro l’Atalanta; e quella contro… una maglia, bianconera della Juventus, sognata, conquistata e mai indossata. Eventi speciali, in successione, come l’anno scorso, la stagione dell’esordio in A. Già, l’Atalanta, vittoria all’andata, uno straziante, e fondamentale, appuntamento col destino. Sentimenti, gioie e dolori che compaiono in date e circostanze precise: agosto, compleanno del padre, morto prematuramente (su Instagram: «Vorrei un biglietto aereo destinazione cielo per darti un bacio e dirti: papà tanti auguri»), onorato con il pareggio contro l’Inter, a Milano, la città dov’è nato, con il primo gol dell’inseparabile Rispoli in A, la foto in cui esultano insieme e una dedicata toccante: «Nulla accade per caso», chiaro riferimento alle promesse della vigilia; febbraio, il giorno del tragico incidente, proprio un anno fa, a Soncino, pochi minuti da Codogno, dove abita e dove è sorto in ricordo del padre il Fans Club Goldaniga, e da Pizzighettone dove ha mosso i primi passi. Ricordi che affiorano, la voglia prepotente di reagire: «È una partita speciale per me – conferma il difensore – è vero. Sono emozioni, è bello ricordare anche questi momenti, ma in campo penserò, come sempre, solo a giocare. Bisogna dare il massimo e non vogliamo sbagliare niente». Atalanta. La simpatia di casa Goldaniga. Per tante ragioni. Una affiora dal lontano 1951. La favola che papà gli raccontava per farlo addormentare: «C’era una volta un’ala sinistra che con la maglia dell’Atalanta, segnò un gol, il suo primo in A, proprio al Palermo…». Oggi nonno Giacinto sarebbe orgoglioso del nipote, detto Goldrake, che da lui ha ereditato la velocità, utilissima in difesa, e un Rolex d’oro dal quale non si separa mai. Prestazioni e gol, tutti decisivi, hanno alzato le quotazioni del difensore. Il primo, con la Lazio, resterà nella memoria come «quello della vita» e il più bello. Col Frosinone fu l’inizio della goleada e, recentemente, a Genova, dopo un errore, quello che diede vita alla riscossa culminata con un rocambolesco successo. Un piccolo pallone colorato ha rappresentato la sua infanzia e i suoi desideri. Un pallone, nel giorno dei morti, per il suo compleanno, nascosto da papà, trovato a sorpresa nella stanzetta, dal quale non si sarebbe più separato, neppure per dormire. A sei anni si sentiva già un campione. Ma rischiò di smettere. Primo passo importante il Piacenza: scartato perché non ritenuto all’altezza. In tutti i sensi. Era un soldo di cacio, vero problema per un difensore centrale. Una crescita lenta e faticosa l’ha portato al metro e ottantotto attuale. A tredici anni, il Pizzighettone: rispedito nuovamente al mittente! Troppe due bocciature per non pensare di diventare geometra o dentista. Fu papà Andrea a spronarlo dicendogli che non doveva mollare. Deve a lui se è ancora nel calcio. Arrivò a Palermo in prestito per 20mila euro e un riscatto di 80, 100mila in tutto e un potenziale da nazionale, obiettivo peraltro dichiarato! A gennaio è stato l’oggetto del desiderio dell’Atalanta, del Torino e del Sassuolo che ha offerto tre milioni e ha sbattuto contro il muro costruito da Zamparini che ne voleva 14, come replicare «per quest’anno me lo tengo, ripassate a giugno». Lui e Nestorovski, l’oro di Zamparini, blindati. Del resto Goldaniga, come il macedone, ha un contratto col Palermo che scade nel 2019. Papà tifava per la Juve e alla Juve è stato ceduto nel 2014, girato in prestito al Perugia e poi ripreso nell’affare Dybala. Della serie, per un anno, la Juve solo in cartolina. Dybala è stato compagno di squadra e avversario. Lo rivedrà venerdì alla vigilia di uno scontro con punti interrogativi. La Juve, come il Napoli, testa alla Champions? Il Palermo sempre più convinto? Intanto l’Atalanta. Con una squadra rilanciata dai risultati e dalla crescita della difesa, un gol incassato nelle ultime due giornate, la papera di Posavec, malgrado le assenze, sua e di Gonzalez. Al rientro dopo la squalifica, Goldaniga insegue la… perfezione: «Sì, la solidità difensiva per noi è fondamentale. La prestazione di Napoli ci ha dato fiducia visto che sfidavamo una grandissima squadra, anche col Crotone la risposta è stata quella giusta. Dobbiamo e vogliamo affrontare ogni partita così, senza lasciare nulla al caso e con concentrazione massima». Il Palermo insomma cerca il tris. Intanto, ha ritrovato uno dei punti fermi che Ballardini ha valorizzato e che Lopez si tiene stretto”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.