“Sarà giovane, ventidue anni, ma la testa è quella di un veterano. Così, tanto per non lasciare dubbi, Edoardo Goldaniga mette in fuga i suoi probabili acquirenti. Non per mancanza di ambizione ma per tenere i piedi per terra e per tranquillizzare società e tifosi. Il suo contratto scade fra tre anni. Zamparini stravede per lui e anche per le plus valenze. Ma Goldaniga, detto “Goldrake”, sa che una stagione ad altissimo livello potrebbe portalo in paradiso. «Mi fa piacere essere considerato uno dei punti fermi della squadra, anche se debbo dimostrarlo. Tornato dalle vacanze, ho trovato altri giovani, vecchi compagni e Ballardini. E’ stato lui a condurci verso la salvezza e ora ci trasmette pensieri positivi. Avevo letto dalla possibilità che non restasse, sono contento che sia rimasto. E’ stato lui a condurci alla salvezza». Non dica che non è tentato dalle sirene di mercato! «Tutti abbiamo ambizioni. Chi non pensa in grande? Prima immaginavo di esordire fra i professionisti, poi di debuttare in A e ora continuo a sognare… guai a non avere obiettivi. Ma a Palermo sto bene, sento la fiducia del tecnico e so che debbo progredire se voglio traguardi più ambiti». Come giudica la sua stagione. All’inizio aveva dichiarato: “Per me si tratta di un anno decisivo”. «Una bellissima annata e anche la più difficile della mia vita, segnato dalla scomparsa di papà, penso il dolore più grande che si possa affrontare. Però, ho avuto gioie sportive: l’esordio, i gol, la salvezza. Un anno di transizione nel quale ho seminato bene». Come è riuscito a superare i momenti più dolorosi? «Con l’affetto dei compagni, della gente. Mesi di tristezza conditi anche dal primo infortunio. Però grazie alla famiglia, agli amici, agli striscioni ho superato questo periodo terribile e sono pronto ad affrontare qualsiasi ostacolo». La sua dedica a papà. «Una bella figura di padre. Carattere impulsivo e forte, mi ha trasmesso la rabbia di arrivare e sani principi. Quando ero piccolo mi ha inculcato i veri valori. Fu papà a spronarmi: è presto per mollare, bisogna crederci». Ballardini è stato determinante per la sua affermazione. Come lo ha ritrovato? «Carico al massimo e pieno di entusiasmo. Ha aumentato lo staff tecnico, segno che vuole partire con convinzione e dare subito una impronta di gioco: prima tanta benzina, poi la tecnica. La squadra non è al completo ma mi ha colpito che Ballardini abbia chiesto come prima cosa di fare gruppo: promozioni, scudetti e salvezze si ottengono così. Poco importa poi il modulo. Ho sempre giocato con qualunque sistema». La squadra, gli obiettivi. «Per prima cosa una salvezza non sudata, senza i pericoli di prima. Ho visto un gruppo diverso, senza Sorrentino, Maresca, Gilardino e ora è andato via anche Vazquez, gente che ha dato tutto. Ora si volta pagina, nel calcio succede, con un gruppo giovane che ha grande voglia di fare. L’anno scorso avevamo creato un rapporto al di là del campo e i vari Gilardino, Maresca, Rispoli e Cristante mi sono stati vicini. Un rapporto che non finirà mai. Rispoli è un ragazzo vero, uno di quelli da seguire, l’esempio di chi dà tutto per la maglia e per se stesso. C’è un ottimo rapporto sin dall’anno scorso, siamo amici e compagni di camera». Vecchi e nuovi, su quale compagno punta? «Ho trovato uno come Nestorovski che non conoscevo e mi ha fatto una buona impressione, il Palermo ha tanti elementi di prospettiva. Un ragazzo che mi ha colpito è Lo Faso. Ha buone qualità». Vazquez addio, adesso tocca a Goldaniga? «I tifosi hanno questo dubbio e li posso rassicurare. Mi interessa il Palermo e non penso alle voci di mercato anche perché confortato dalla stima di tutto l’ambiente, fondamentale per un calciatore»“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.