L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Prati della Roma e un retroscena che riguarda il Palermo.
Ha rappresentato la prima vera intuizione di Daniele De Rossi da allenatore. E non è un caso che il tecnico della Roma, campione del Mondo con oltre 100 presenze in Nazionale, l’abbia avuta per un ragazzo che ha praticamente il suo stesso ruolo. E non è un caso che adesso l’abbia puntato anche per la sua nuova squadra. Matteo Prati, vent’anni compiuti lo scorso dicembre, è stato uno dei titolari del Cagliari di Ranieri, protagonista di una salvezza in cui lui ha avuto un ruolo fondamentale. Basti pensare a quel gol al Sassuolo alla penultima di campionato, la sua prima rete in Serie A, che ha contribuito alla matematica salvezza. Claudio se l’è coccolato, l’ha capito e l’ha cresciuto e da ottobre Prati ha giocato quasi sempre. Ranieri lo ha schierato o mediano o mezzala e il ragazzino non solo è stato quasi sempre tra i migliori, ma anche quando ha iniziato male, come contro il Bologna, poi ha trovato sempre il modo di rimettersi in carreggiata.
PREZZO E CONTROPARTITE. De Rossi, che lo ha lanciato con la Spal in Serie B, tornerebbe volentieri a lavorarci: non costa poco, almeno 15 milioni, ma visti i rapporti tra le due società, e visto che con il Cagliari potrebbero essere messi in mezzo anche giovani del settore giovanile, l’arrivo del ragazzo è più di un’idea. In questa stagione ha giocato 26 partite, con un piccolo momento di flessione tra febbraio e marzo quando Ranieri lo ha spedito in panchina per cinque partite. Oltre a essere stanco fisicamente, Prati ha pagato il cambio di modulo e l’impiego col doppio mediano, con il suo allenatore che sottolineava però come per un giovane ventenne fosse normale un periodo meno fortunato.
Matteo, però, ha dimostrato carattere, oltre che qualità, e si è ripreso il posto, con appena due partite saltate da marzo a fine campionato. Maglia numero 16, come l’allenatore che lo ha lanciato, Prati è quanto di più lontano dal calciatore tutto social e poco campo. Ha appena 14mila follower su Instagram, sul suo profilo ci sono solo foto di calcio (e neppure troppe) e giusto qualche deroga per la fidanzata Elena, studentessa universitaria, di Ravenna come lui, giocatrice di pallavolo in B1. Ragazzo semplice, testa sulle spalle, in B ha giocato per la prima volta da titolare con la Spal grazie a De Rossi che, dopo averlo lanciato contro il Pisa, lo mise praticamente sempre in campo. Anche quando qualcuno, in società, non era proprio convinto, salvo poi cederlo al Cagliari per circa sette milioni tra bonus e parte fissa. Di lui Daniele, un anno fa, diceva: «Giocatore forte, ha avuto la mia fiducia fin dalla prima volta che l’ho visto in allenamento». E ci ha visto giusto.
L’INVESTIMENTO. Da Ranieri e De Rossi, da un romano e romanista all’altro. Per Prati la Roma sarebbe un ulteriore passo avanti nella sua carriera, un punto da cui partire ulteriormente per crescere e migliorare come giocatore. In mezzo a tanti nazionali azzurri, giovani promettenti come Baldanzi, ma anche veri campioni, come Dybala. Se lo ricorda bene Prati quando era piccolo e faceva il raccattapalle a Cesena: «Mi ricordo di una partita contro il Palermo – il suo racconto -. Mi trovavo sotto la Curva Mare, Dybala venne a calciare un angolo, io gli diedi la palla e lui mi fece l’occhiolino». È bastato un occhiolino per emozionarlo, figuriamoci giocarsi in partitella a Trigoria. Prati risponde perfettamente all’identikit della Roma targata Souloukou-Ghisolfi-De Rossi: giovane, bravo, italiano e di prospettiva, oltre che di proprietà. Il tutto con la benedizione del ct Spalletti, che ha iniziato a seguirlo già da tempo.
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