Corriere dello Sport: “Gilardino: «Non ho deciso io». La lettera d’addio ai palermitani si trasforma in un atto d’accusa. Zamparini…”

“Cari amici”, vi scrivo… Gilardino titola su twitter: “Un saluto ai tifosi rosanero!” e mette subito in chiaro, con una frase in maiuscolo, di essere andato via “PER VOLONTA’ NON CERTO MIA”. Un’accusa in perfetto stile Gilardino, rabbia elegante ma non velata, replica pungente al Palermo. L’unica polemica in una dedica d’amore. Come il terzo gol segnato al Verona nella sfida più importante, all’ultima giornata. Il gol della sopravvivenza rosanero. Che oggi diventa il suo addio, un testamento e un elogio per la città, il modo per restituire dignità e logica a una situazione sfuggita a tutti dalle mani. A Zamparini che l’ha voluto e poi contestato; a Ballardini che l’ha lasciato in panchina raccogliendo il veto del presidente nelle sfide salvezza; perfino a Foschi che ha lottato fino all’ultimo per nascondere una vicenda scioccante come tante: i continui cambi di allenatori, gli amici slavi, gli acquisti insignificanti, le spese folli, i giri complicati con agenti che ora chiedono il conto, le decisioni del tribunale che bloccano la vita della società. ACQUISTI INUTILI. Fallimenti come Arteaga e Cassini, naturalmente attaccanti, hanno lasciato il segno. E in quanto a Balogh, cinque milioni… – il Gilardino del futuro – ritenuto da Zamparini il giovane più forte d’Europa, ci vorrà del tempo per stabilire se il presidente ha torto o ragione. Una spesa comunque inopportuna nell’attuale situazione di stallo. Il tutto a pochi giorni dal ritiro che comincerà senza i pezzi da novanta (Sorrentino, Maresca, Gilardino…), con un organico incompleto anche per altri motivi. Hiljemark e Cionek, reduci dagli Europei, si aggregheranno in seguito, come Pezzella impegnato nell’Europeo U19 e nella rivincita contro la Germania. E Vazquez rischia di fare il turista in attesa della cessione. LA LETTERA. “Cari tifosi Palermitani… Ho deciso di scrivervi per dirvi una parola: “grazie”. Grazie perché nonostante la diffidenza iniziale che palesavate nei miei confronti per fatti che appartengono al passato avete saputo guardare oltre, avete imparato a conoscermi e io ho imparato a conoscere voi. Mi avete supportato e incoraggiato per tutto l’arco della stagione, ho sentito il vostro affetto sempre. Sono rimasto molto colpito dalla grande dimostrazione di attaccamento tramite striscioni e social: ve ne sono veramente grato. Io ho sempre cercato di ripagare tutto questo affetto sul campo lavorando sempre per il bene del Palermo. Ringrazio tutti i miei compagni di squadra e lo staff che ha lavorato con noi. E’ anche grazie a loro se siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo malgrado le difficoltà. Sarà sempre un grande onore tornare da voi e salendo le scale del Barbera mi ricorderò di tutte le emozioni e tutte le sensazioni vissute quest’anno. Un affettuoso abbraccio a tutti”. INARRESTABILE ZAMPARINI. Al primo confronto anche Foschi ha dovuto cedere alla valanga Zamparini. In mattinata aveva cercato di salvare capra e cavoli. Gilardino? «Fosse stato per me gli avrei rinnovato il contratto! Ha chiesto lui di andare via per provare nuove esperienze e da professionista serio meritava rispetto». Certo. Ma è stato Gilardino a lasciare o Zamparini a mollarlo e a mollare gli ingaggi più alti com’era accaduto con Sorrentino, Maresca, Rigoni, sordo alla contestazione dei tifosi che continua ad oltranza? Basta leggere i social, gli striscioni o le scritte sui muri che compaiono a Palermo, giorno dopo giorno. Fino a quando?”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.