L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le parole rilasciate durante la conferenza stampa di ieri dal ds rosanero Fabio Lupo. Argomento in primo piano, ovviamente, è il caso nazionali: “«Non hanno voluto rinviare la partita col Parma perché ci temono. E questo ci darà ulteriore forza». Il Palermo non ha ancora digerito il mancato posticipo della gara in cui gli mancheranno 7 nazionali stranieri. E mentre Zamparini rincara la dose con l’ennesimo comunicato sul sito ufficiale, nel quale chiede addirittura l’intervento del sindaco e delle istituzioni cittadine presso Federazione o Ministro dello sport, il ds Fabio Lupo torna sulla vicenda spiegando, pacatamente ma con decisione, la posizione della società. «L’unica vera ragione per cui non ci è stato accordato il rinvio è che veniamo percepiti come una squadra forte che è meglio mettere in difficoltà con qualunque sistema – attacca il direttore –. Non sono state date motivazioni plausibili o spiegazioni logiche, nessun riferimento ai principi di lealtà. Ci hanno accusato di arroganza, ma l’atteggiamento arrogante è stato quello degli altri. Noi abbiamo sottolineato un vuoto normativo, la mancata regolamentazione di una situazione straordinaria come questa. Proponevamo soluzioni, un filtro per i rinvii in base alle effettive presenze dei tesserati, persino un rimborso per chi ha sostenuto di avere già organizzato la trasferta. Ci hanno detto no e basta, mentre il prossimo fine settimana si fermerà il campionato Primavera per un caso simile.
NIENTE ALIBI. E’ evidente che ci temono e fanno bene perché il nostro organico è composto da buoni giocatori che sapranno sostituire i tanti assenti. E’ chiaro che avremmo voluto decidere ad organico pieno, ma questo non sarà un alibi per nessuno. Anzi, diventa un’opportunità per chi gioca meno».
IL PARMA. Lupo chiude il tema spiegando la mancata presentazione alla votazione: «Non condividevamo l’elezione di Corradino perché non espressa all’unanimità ed abbiamo scelto di non partecipare. Avessimo badato a interessi di bottega avremmo negoziato». Adesso arriva il Parma, proprio una delle più contrarie al rinvio: «Il secondo posto? Mi auspicavo un inizio di questo genere. Eravamo consapevoli che non sarebbe stato semplice, dopo una retrocessione l’ambiente è sempre dilaniato, per riconquistarlo ci vogliono tempo e risultati. Giocare in un Barbera quasi silenzioso ci crea dispiacere, ma ci dà anche stimolo. L’obiettivo è quello di riempirlo. Tedino? Se abbiamo un gruppo con un’identità morale e tecnica lo dobbiamo a lui e al suo staff. Il Palermo ha un suo modo di stare in campo, indipendentemente dagli interpreti mostra sempre la stessa mentalità».
RINNOVO PER LA GUMINA. «Del mercato di gennaio ne parlerò dal 15 dicembre, in questo momento siamo concentrati su questo gruppo. Una punta? Abbiamo piena fiducia in La Gumina ed Embalo, tanto che stiamo per rinnovare il contratto a Nino. Non abbiamo voluto una rosa ingombrante per coinvolgere tutti al massimo ed evitare esuberi che potevano provocare mugugni. Ma su questo organico si possono fare innesti senza creare scompensi».