Corriere dello Sport: “Fuoco incrociato sul Palermo. Il City Group non si fa scalfire”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e sul City Group.
E’ proprio in questi momenti che si deve vedere la forza di un gruppo. Le giornate nere collettive in un cammino che dura 8 mesi ci stanno, anche se rischiano comunque di lasciare tracce o disseminano dubbi da dissolvere. La prima mossa della società è stata quella di non chiudersi: sancito il concetto che i dirigenti non parlano se non attraverso canali ufficiali, ieri più di un giocatore è stato a disposizione dei vari organi di informazione, Mancuso ha promesso riscatto tramite il sito, Lucioni era stato chiaro già nell’immediato dopo partita di domenica: «Aspettano tutti la partita col Palermo per fare bella figura – ha affermato l’esperto difensore – la sconfitta ci deve servire da lezione, dobbiamo capire gli avversari e avere più malizia per portare a casa il risultato. La B è questa, sbagliato pensare di fare una passeggiata perché giochiamo con l’ultima in classifica. Abbiamo tutto per arrivare in fondo, lavoreremo di più su tenuta mentale e fisica».
Nessun scollamento. Un punto in due gare interne e la scivolata col Lecco che molti pensavano abbordabile hanno rinfocolato le critiche a Corini, mai placate per una parte di tifosi neppure dopo le 6 vittorie in 8 gare. La premessa è che il City Group non si fa neppure lontanamente scalfire da qualche dubbio, le sue analisi sono altre e chiaramente esplicitate a più riprese. E’ escluso soprattutto ogni scollamento interno e il ritrovo al centro del campo a fine gara, con l’allenatore a parlare alla squadra nel Barbera che fischiava, vuole essere un messaggio di unità, necessaria per superare i momenti oscuri che erano pure messi in preventivo. «Il gruppo va sostenuto, lavora col massimo impegno e deve seguire le direttive del mister – ha ribadito Lucioni – Corini ci tiene tanto, questo gruppo è una sua creatura che sta plasmando». Evidente però che col Lecco più di qualcosa non abbia funzionato e che le scelte iniziali del tecnico abbiano sortito effetti contrari alle attese: non è mai un modulo da solo a vincere le partite ma la rinuncia al 4-3-3 o agli esterni tradizionali ha causato degli scompensi. La difesa rosa rimane la meno battuta dopo il Brescia (ma con una partita da giocare) ma ha preso 4 gol nelle ultime due gare interne, che fanno scattare l’allarme. La rotazione degli uomini, e dunque la mancanza di una formazione tipo, c’era stata anche quando il Palermo vinceva ma stavolta non ha pagato. E ora le scelte diminuiscono perché si attendono notizie sulle condizioni di Vasic, che potrebbe star fuori per qualche settimana. Nel reparto è già indisponibile un giocatore di peso come Coulibaly.