“Rispetto alla gara d’andata sono due squadre diverse. Soprattutto è un’altra Fiorentina, a conferma del periodo non brillante che la squadra di Paulo Sousa sta attraversando. Risultato equo al termine del “festival delle occasioni mancate” dai ragazzi di Stellone, mai così vicini ad assaporare finalmente la soddisfazione di un successo contro una delle grandi. Da questa sfida, considerata al limite dell’impossibile, arriva un punto che non evita il sorpasso di un Carpi corsaro a Verona sul campo dell’Hellas ma rappresenta, comunque, un’iniezione di fiducia. Il fatto che il Frosinone sia di nuovo scivolato al penultimo posto ha poca importanza, quel che conta è riuscire da qui al termine a mettere insieme i 12 punti, 11 con quello di ieri, necessari per arrivare a quella quota 38 che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) garantire la permanenza in serie A a quattro delle sette squadre che stanno lottando per la salvezza. Stellone nel post-partita non è il ritratto della felicità anche se è abbastanza evidente che si prende il punticino con legittima soddisfazione per varie ragioni. «Anche se con pizzico di fortuna in più – sottolinea l’allenatore – i punti potevano essere tre. Il pari mi va bene perché la squadra ha creato molto contro un avversario di valore. Devo fare i complimenti ai ragazzi per come hanno interpretato la gara, hanno sofferto e difeso quando è stato necessario, hanno attaccato e si sono resi pericolosi in diverse circostanze. Sono usciti stremati dal campo a dimostrazione che questa è una squadra viva che non ha nessuna intenzione di mollare». Il rammarico maggiore? «Non aver concretizzato le due o tre occasioni costruite nel secondo tempo, ma non posso rimproverare nulla alla squadra, che ha fornito una prova fantastica sotto tutti i punti vista». Il pari consente al Carpi di scalzarvi dal terzultimo posto. Che lettura dà alla classifica dopo i risultati di questa giornata? «Nella parte bassa non è cambiato molto, prima avevamo un punto di distacco dal Palermo al quale ora si è affiancato il Carpi. Sapevamo che gli impegni con Fiorentina, Genoa e Inter sarebbero stati duri, ma più che preoccuparci di cosa succede in casa d’altri dobbiamo concentrarci su quello che riusciremo a fare noi». Cominciando magari ad avere un rendimento migliore in trasferta? «E’ proprio così. Dopo la sosta renderemo visita al Genoa, poi affronteremo la doppia trasferta veronese con Hellas e Chievo, per chiudere a Milano con i rossoneri e a Napoli con la squadra di Sarri, cinque sfide di grossa difficoltà, una la dobbiamo assolutamente vincere, così come sarà importante pareggiarne due. Senza questi 5 punti nelle tre restanti gare interne con Inter, Palermo e Sassuolo non avremmo bonus, saremo condannati a vincere sempre». Insomma, vi aspetta uno sprint finale molto impegnativo. «Non abbiamo dubbi in proposito ma se la squadra riuscirà ad esprimersi con l’intensità e l’intelligenza dimostrate con la Fiorentina è in grado di farcela, anche in considerazione del fatto che noi abbiamo un calendario brutto, ma anche le altre». Torniamo alla gara con i viola. Ci spiega il perché dei cambi? « Frara ha avvertito nei primi minuti una contrattura e per evitare che potesse strapparsi ha chiesto di essere sostituito. Gucher è entrato subito in partita confermando di essere un ragazzo serio che nonostante non giocasse da tempo si è fatto trovare pronto. Daniel Ciofani era stremato, serviva un giocatore veloce e per questo ho scelto Tonev. Matteo Ciofani aveva i crampi ed è stato necessario mandare in campo Pryima»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.