Corriere dello Sport: “Follia a Palermo, striscione e fumogeni: c’è il caos contro Zamparini e giocatori”
Una giornata di follia. Quella verificatasi ieri a Palermo, in via Giuseppe di Marco, la strada che porta al campo d’allenamento di Boccadifalco. Anche l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ripercorre l’accaduto:
“Giocatori costretti a non poter entrare al centro di allenamento, 300 tifosi della curva a presidiare l’ingresso del “Tenente Onorato”, fumogeni, cori e striscioni eloquenti nei confronti di Zamparini, tre camionette della Polizia ed agenti della Digos a gestire una situazione pesantissima. Ecco il clima che il Palermo ha trovato al suo rientro in città, molto peggiore di quello lasciato dopo la retrocessione, quando ancora si sperava in un cambio di direzione con la trattativa Baccaglini, finita poi con un avvilente nulla di fatto. La contestazione che Zamparini ha sempre sottovalutato, bollandola come una protesta di pochi, ha assunto ormai connotati durissimi, che mettono in forse la serenità del lavoro della squadra. Il Palermo ha potuto iniziare la seduta a porte chiuse, solo dopo le 19 (oltre un’ora di ritardo sull’orario previsto) e con alcuni calciatori vistosamente scossi dall’accaduto. Il patron (tecnicamente non è il presidente, la società infatti continua a non avere un CdA) ha replicato in serata con un comunicato che invece di abbassare i toni ancora una volta sa di sfida e sottolinea le distanze fra lui e la città: «Oggi un gruppo di fuorilegge – scrive Zamparini – ha proibito alla vostra squadra di allenarsi regolarmente, coprendo di insulti i vostri giocatori. Io accetto le violenze nei miei confronti ma la città non può permettere violenze contro la sua squadra. Chiedo alle istituzioni di garantire la legalità ed il diritto di allenarsi senza turbative, altrimenti vi aspetta la serie C». Zamparini non ha proprio capito che invece i tifosi non riconoscono più questa squadra come loro. […]”.