L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” esalta l’impatto di Floriano con la maglia del Palermo. L’attaccante ha subito conquistato il “Barbera”, apparendo l’uomo in più che serviva al Palermo dopo la forzata rinuncia a Santana, il cui infortunio è pesato sin qui sia in termini di pericolosità offensiva che di personalità e leadership. Floriano non è solo l’elemento che può risultare decisivo sul piano tecnico ma anche quello più “libero” di testa, che non porta sulle spalle né il peso fisico dello scatto iniziale e neppure quello psicologico della rimonta del Savoia che poteva far tremare le gambe a qualcuno. L’ex Bari ha mezzi ed esperienza per assumersi le iniziative necessarie a vivacizzare l’azione offensiva e la responsabilità (pesante) di andare sul dischetto (quarto rigorista diverso negli ultimi 4 rigori concessi, dopo Ricciardo, Sforzini e Mauri) e non fallire. Era quello che si chiedeva dal mercato, perché in certi momenti anche una squadra prima in classifica ha bisogno di innesti mirati che portino freschezza e entusiasmo evitando la “banalizzazione” del gioco e le contromosse che nel frattempo le avversarie studiano.