Il 2023 per il calcio italiano è stato un anno di luci e ombre. Dall’eliminazione agli Europei ai successi delle giovanili, dai progressi economici della FIGC alle riforme strutturali, fino agli scandali e ai cambiamenti nelle cariche dirigenziali. In questo scenario complesso, Gabriele Gravina consolida la propria posizione alla guida del calcio italiano in vista delle elezioni del 3 febbraio.
Come riportato dal Corriere dello Sport, oggi in edicola, Gravina traccia un bilancio dell’anno appena trascorso: «Per la prima volta l’Uefa ci ha riconosciuto il premio Burlaz per i risultati degli Azzurrini negli ultimi tre anni. Sul piano sportivo meritiamo un 8,5. Anche l’attività economica ha registrato ottimi risultati».
Riforme e licenze: il nuovo piano della FIGC
Durante l’ultimo consiglio federale dell’anno, sono state definite le linee guida per la prossima stagione, con particolare attenzione alle licenze e ai controlli finanziari. Il manuale delle licenze verrà integrato a gennaio con nuovi indicatori di monitoraggio da applicare quattro volte all’anno, come sottolinea Gravina: «Stiamo mettendo il sistema in sicurezza».
I numeri parlano chiaro: nella Serie A 2021-22, il bilancio di esercizio è stato negativo per oltre un miliardo di euro. Per questo, i requisiti economico-finanziari saranno allineati agli standard UEFA, con nuovi parametri come il rapporto tra fatturato e costo del lavoro per garantire una gestione sostenibile dei club. È stato inoltre vietato il cosiddetto “prestito su prestito” di un calciatore nello stesso anno, adeguandosi così alle norme FIFA.
Anticipi e sicurezza finanziaria
Confermata anche l’anticipazione delle iscrizioni ai campionati alla prima settimana di giugno, per rafforzare i controlli e la stabilità economica delle società. Un segnale chiaro, come evidenziato da Gravina: «La nostra priorità è garantire trasparenza e solidità».
Verso il voto: Gravina candidato unico?
A pochi mesi dalle elezioni, Gravina sembra avviarsi verso una riconferma, mentre le voci su possibili candidati alternativi, come Alessandro Del Piero o Luca Cordero di Montezemolo, vengono liquidate dal presidente come semplici tentativi di disturbo: «Ho una grande considerazione di Alex, ma un grande dirigente lo vedo già in Chiellini. Ha un’esperienza straordinaria».
Uno sguardo al 2025
Il presidente FIGC guarda al futuro con un augurio chiaro: «Per il 2025 desidero più rispetto e il pass per il Mondiale».