Corriere dello Sport: “Ferrero: «Pentito di aver preso Cassano». Fantantonio resta alla Samp, il presidente infuriato: «Si è comportato male»”

Parla di Cassano e ha il dente avvelenato. Ferrero è un presidente giunto sull’orlo dell’esasperazione, con il giocatore che alla fine è rimasto a Genova, sancito anche da un tweet della compagna, Carolina Marcialis, che aveva spiegato: «Ti amiamo tanto Genova». Così il barese è rimasto dopo che la Sampdoria lo aveva messo alla porta. Prima il no al Palermo, poi quello al Pescara. «Cassano si è comportato molto male con me e questo deve servirgli da lezione», ha spiegato Ferrero. «In questi mesi si è fatto del male da solo, io posso dire di aver sbagliato a portarlo alla Sampdoria».

RIPICCA INUTILE. Comunque lo si giri, quello di Cassano è sempre un tormentone. Questo è durato due mesi, da inizio luglio. L’uscita di scena dal Parma, per cause di forza maggiore, ha portato con sé – gennaio 2015 – e in precedenza un pressing dei doriani concretizzatosi nel corso dell’estate successiva. In pratica, quando Mihajlovic aveva lasciato Genova dopo aver posto il veto con decisione: era pronto a mettere sul tavolo le dimissioni in caso di arrivo alla Samp di Cassano. Ancora Ferrero, che ha rincarato la dose nell’ultimo giorno di mercato. «Nel calcio la riconoscenza è un optional: si guarda solo ai soldi facendo guerre stupide. Cassano ha deciso di allenarsi da solo e di fare la vittima sacrificale. Purtroppo non mi parla e quindi non posso approfondire la questione: uno che ama la Sampdoria, evita queste ripicche». Destinazione in serie B rifiutata a più riprese, da parte di Cassano, eppure… «Gli avevo prospettato di andare all’Entella o allo Spezia, pagandogli lo stipendio», ha aggiunto il presidente blucerchiato.

TITOLI DI CODA. L’estate turbolenta di Fantantonio si è tradotta nell’esclusione dall’organico di Giampaolo, allenamenti in disparte e muro contro muro. La storia d’amore con la Samp di Cassano termina quindi nel peggiore dei modi: all’epurazione del talento barese ha contribuito la lite con l’avvocato Romei – collaboratore di Ferrero – dopo il tracollo nel derby col Genoa, a maggio. Non è che, nel pre-Montella, le cose andassero meglio: Zenga, esonerato dopo tre mesi di stagione, aveva mal digerito l’ingaggio di Cassano alla Sampdoria”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.