“Sarà un febbraio decisivo – scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” – Per capire se il Palermo soffrirà davvero sino in fondo o se uscirà dal suo attuale limbo di mediocrità conquistando punti decisivi per avvicinarsi alla quota tranquillità. Due trasferte molto difficili, Sassuolo e Roma, ma due gare al Barbera che valgono quasi come scontri diretti, contro Torino e Bologna. Il racconto del campionato ha fin qui detto che i rosa viaggiano a due velocità. Praticamente nulli contro le prime della classe, schiacciati da una differenza tecnica apparsa ogni volta più evidente; determinati e concreti contro le pari grado, formazioni che più o meno presentano pregi e difetti simili a quelli del Palermo. Bisogna stare attenti a non sbagliare, basta poco perché le agguerrite inseguitrici ritrovino coraggio. Il Palermo ha dei limiti precisi che i cambi di guida tecnica o di modulo non riescono a nascondere. Spaventosamente fragile: ha perso 12 volte, dunque più della metà delle partite, addirittura più del Verona ultimo in classifica; incapace di rimontare se va sotto; terribilmente discontinuo; fondamentalmente inconsistente in zona gol. Ce n’è abbastanza per preoccuparsi, soprattutto considerando il contesto confuso in cui ci si muove, dall’allenatore che non può apparire alle nubi sul futuro di parecchi giocatori […]”.