Corriere dello Sport: “Ex rosa imita Ronaldo e perde il Mondiale. I dettagli”
“Adesso è troppo facile dire, «ma chi te lo ha fatto fare?». Evidentemente, imitare i grandissimi del calcio non è cosa che piace solo a noi poveri peones del pallone, ma anche a professionisti di ben altra esperienza. Prendiamo il caso di Kamil Glik, roccioso difensore della Polonia che ha lasciato un buon ricordo in Italia (sei stagioni tra Bari e Torino) per poi trasferirsi in Costa Azzurra, in quel Monaco dove ha vinto un campionato di Ligue 1 e frequentato con profitto la Champions League. Ebbene, durante l’allenamento di ieri della Polonia, Glik avrebbe provato una rovesciata alla Ronaldo, con l’unico risultato di cadere rovinosamente in terra. Risultato? Infortunio alla spalla e Mondiale a forte rischio. Il Ct Nawalka, tanto per tirare su il morale al nostro, ha subito annunciato il nome del possibile sostituto, Marcin Kaminski, difensore centrale dello Stoccarda. Anche Boniek, presidente della federcalcio polacca, non ha usato mezzi termini, senza aspettare il controllo medico in programma oggi a Nizza: «Che sfiga – ha twittato Zibì – Glik si fa male e non andrà ai Mondiali». GLI ALTRI CASI. Glik non è certo il primo giocatore che mette a rischio la partecipazione al Mondiale per una follia. Che dire di Santiago Canizares, per anni portiere del Real Madrid e soprattutto del Valencia, nazionale spagnolo per una dozzina di anni, che saltò il Mondiale del 2002 a causa di una bottiglietta di dopobarba, che gli provocò escoriazioni e la lacerazione del tendine dell’alluce. Non era portiere, ma si finse tale per divertimento e la cosa gli andò malissimo, invece, Emerson, il brasiliano ex Roma e Juventus, che mancò anche lui il Mondiale del 2002 per una lussazione alla spalla riportata in allenamento tentando… un tuffo fuori programma. PIETRUZZO. La vicenda più incredibile riguarda però un nostro azzurro, Pietro Anastasi, uno degli juventini scelti da Valcareggi per quella spedizione in Messico ‘70 che diventò leggendaria grazie al 4-3 sulla Germania e alla finale (persa) con il Brasile di Pelè. Il bomber di Catania, adesso settantenne, dovette rinunciare a causa di un infortunio che ha dell’incredibile: in ritiro Anastasi (che con Riva formava la coppia di attaccanti che già ci aveva regalato l’Europeo del ‘68) si era messo a scherzare con uno dei massaggiatori azzurri, Tresoldi, che voltandosi improvvisamente verso di lui lo colpì “per scherzo” ai testicoli, provocando un danno così grave da costringere il giocatore ad operarsi. Niente Messico, al posto di Anastasi fu chiamato Boninsegna che si conquistò a forza di gol un posto nella storia del calcio azzurro. Anastasi, poverino, provò a riscattarsi quattro anni dopo nel Mondiale tedesco, che si chiuse però malissimo per noi, con l’eliminazione al primo turno ad opera della Polonia”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.