“L’attenzione (non la tensione) è ai massimi livelli. Provata dallo stesso inviato che da Parigi attraversa Charles de Gaulle e alle prese con una linea telefonica bizzarra al cellulare, lascia due trolley e uno zaino in bella vista in uno spazio vicino ai binari per montare sul Tgv che lo porterà a Lille. Tre metri non sono una distanza che giusitifica la proprietà di quel malloppo: due addetti della sicurezza privata della SNCF – le Ferrovie francesi – sbucano da un angolo e vanno diretti all’obiettivo, l’inviato capisce, si avvicina ai bagagli e loro con uno sguardo stanno lì a dirti “ah, sono suoi… ma non li lasci più così”. ANNUNCI E RETROMARCE. Anche questo è l’Europeo ed ecco l’allerta sicurezza che cresce e incide sulla vita dei cittadini, non proprio entusiasti perché la grande manifestazione si mescola agli scioperi e non sai più se un treno tarda per protesta o per sicurezza. Un po’ viene da riflettere: le sbavature non mancano. Il governo francese annuncia a fine mattinata, per bocca del sottosegretario allo Sport Thierry Braillard, che sarà vietata in tutta la Francia la diffusione delle partite su schermi fuori da pub e bar. «Le forze dell’ordine non hanno i mezzi per garantire la sicurezza di questi luoghi. Meglio un sito altamente protetto piuttosto che riunirsi in modo disorganizzato. Proteggerli, per le forze dell’ordine, diventerebbe impossibile». Nemmeno un’ora e mezza dopo, il titolare di quello stesso dicastero, il ministro Patrick Kanner, parla di «generalizzazione frettolosa» e spiega che «il divieto riguarda soltanto la diffusione di partite su schermi giganti, per motivi di sicurezza, ma assolutamente non i caffè». Mah… L’INIZIATIVA. Due giorni fa solo 13 partite su 51 non erano sold out, segno che la gente non si è fermata. Si parla di oltre 2 milioni e mezzo di tifosi ospitati con 90.000 operatori pubblici (la maggioranza, circa 75.000) e privati a vigilare: corpi speciali a antiterrorismo compresi. Il Governo francese ha lanciato una nuova applicazione a poche ore dall’inizio dell’Europeo. Si chiama SAIP (sistema di allerta e informazione per la popolazione) ed è possibile effettuare il download sia per iOS che Android. L’obiettivo è offrire uno strumento di supporto per tutti i tifosi e i cittadini presenti in Francia, grazie alla diffusione di informazioni affidabili che possano permettere a tutti di comprendere che cosa stia veramente accadendo in circostanze di emergenza. L’applicazione avrà anche il servizio di geolocalizzazione e, una volta aperta, sarà possibile continuare ad accedere ad informazioni e istruzioni premendo il tasto “resta informato”. Le stragi di novembre 2015 e prima ancora l’eccidio di Charlie Hebdo sono davanti agli occhi di tutti, indelebili. Sono state potenziate le misure di filtraggio negli stadi. E sono stati mesi di lavoro impegnativi anche per l’Interpol che ha sede a Lione e per la sezione italiana dello Scip (il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia italiano) che in Francia ha una sede interforze a Lione in cui lavorano Polizia, Carabinieri e Finanza, e una rete informativa di contatti importanti. E il coefficente di rischio è più alto di quello di Sudafrica 2010: il rischio terrorismo ha sostituito l’allarme criminalità, purtroppo”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.