Quasi 5.000 giorni, per l’esattezza 4.984. Un’eternità, ma non abbastanza per eliminare le emozioni. Salvatore Sirigu tornerà a essere titolare al Barbera con la maglia rosanero a distanza di quasi 14 anni dall’ultima volta, proprio nel giorno del suo 38° compleanno. Un intreccio simbolico che amplifica i battiti del cuore, in un pomeriggio dove però serviranno testa e personalità, vista la complessità del momento. L’assenza di Desplanches per un problema muscolare riporta Sirigu tra i pali, con tutta l’esperienza necessaria per dare sicurezza alla squadra. In attesa di capire se sarà necessario intervenire sul mercato per il ruolo di portiere, dopo l’infortunio di Gomis.
Secondo Paolo Vannini, sul Corriere dello Sport oggi in edicola, l’ultima partita di Sirigu in campionato con il Palermo risale al 22 maggio 2011, in un altro Palermo e in un’altra epoca. Era l’ultima giornata di un torneo entusiasmante, quasi oscurato dalle imprese di Coppa Italia. Finì con una sconfitta (3-1 per il Chievo), ma era solo l’antipasto della finale dell’Olimpico contro l’Inter, giocata una settimana dopo. Quella fu una notte di addii per Sirigu, già promesso sposo al Paris Saint-Germain, e di qualche screzio con Zamparini. Da lì iniziò una carriera prestigiosa, che lo portò da Parigi alla Spagna, al Torino, fino ai ruoli di rincalzo a Napoli e Firenze.
Domani, però, dovrà mettere da parte il passato e gestire l’emozione di tornare al Barbera. Finora, Sirigu ha giocato solo nella sfortunata notte del “Maradona” contro il Napoli in Coppa, incassando cinque gol, con qualche responsabilità personale. Non parte titolare dalla scorsa primavera, in Turchia, con il Fatih Karagümrük. Tuttavia, si punta sulla sua integrità e sul profondo legame con Palermo, la città che lo vide passare dalla Primavera alla prima squadra con la fiducia di Zenga, confermata poi da Delio Rossi.
I ricordi sono tanti e meravigliosi, ma adesso Sirigu deve concentrarsi sull’aiutare la squadra a iniziare bene il 2025.