Continua l’emergenza Coronavirus in Italia e nel mondo, ieri sono state sospese grazie al nuovo decreto, tutte le manifestazioni sportive di ogni ordine e grado ed è stata estesa la zona rossa a tutta Italia. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione sulle decisioni che potrebbe prendere la Uefa, per le partite europee. Ciò che filtra è che la massima organizzazione calcistica europea non fermerà la Champions League e l’Europa League, infatti anche i match delle squadre italiane saranno disputate, naturalmente rigorosamente a porte chiuse L’organismo direttivo del calcio europeo, però, sa che la situazione è delicata, che in alcuni Paesi (in Italia, ma anche in Francia e nella stessa Svizzera) le problematiche non mancano e che le società non hanno margine decisionale di fronte ai provvedimenti dei governi e delle Regioni. L’obiettivo è quello di riuscire a concludere gli ottavi di finale, al termine di essi si ritornerebbe in campo dopo 3 settimane, con la speranza che la situazione possa migliorare in tutta Europa. Perché nessuno immagina che i due trofei non siano assegnati.
L’Uefa aveva già predisposto le porte chiuse per Valencia-Atalanta di stasera e per Inter-Getafe di giovedì, ma poi c’è stato pure il blocco del pubblico da parte della prefettura della capitale francese per Psg-Borussia Dortmund. Niente tifosi anche per Siviglia-Roma e Olympiacos– Wolverhampton di giovedì e per Roma-Siviglia di giovedì 19. In più la polizia di Basilea ha deciso di non far disputare al St. Jakob Park Basilea-Eintracht di giovedì 19. Si sarebbe comunque giocato a porte chiuse, ma le autorità svizzere non hanno dato il via libera perché non potevano escludere l’arrivo in città di centinaia
di fan del club ospite con raduni attorno allo stadio. Toccherà al Basilea adesso individuare un altro stadio omologato. In Svizzera o altrove.
Intanto vista la situazione in Italia, continuano i contatti tra Figc e Uefa, la federazione italiana ha sottolineato la necessità di sposare l’inizio degli Europei, almeno di una settimana, visto la sospensione della Serie A. Il rinvio serve a permettere una conclusione regolare del campionato italiano.