Corriere dello Sport: “Elkann attacco all’Inter: «L’incapacità dei nerazzurri ad accettare le sconfitte è stupefacente: eppure dovrebbero essere abituati a perdere»”

“Lo stupore, l’iniziale linea del silenzio, la scelta di replicare dinanzi all’insistenza delle polemiche nerazzurre sull’arbitraggio di Rizzoli. Mercoledì sera, a Crotone, l’ad Beppe Marotta aveva denunciato la mancanza, in Italia, della cultura della sconfitta, e ieri è intervenuto duramente John Elkann, presidente di Fiat Chrysler Automobiles e di Exor, holding della famiglia Agnelli che controlla il pacchetto di maggioranza della Juventus: «Sono d’accordo con Marotta. L’incapacità dell’Inter a non saper perdere, anche se dovrebbe essere abituata, è stupefacente». Parole taglienti che aggiungono un nuovo capitolo al romanzo di in una rivalità senza tempo, passata attraverso l’ironia garbata dell’avvocato Giuseppe Prisco e avvelenata, dieci anni fa, dalle cronache di Calciopoli, cominciata forse nel ‘61, quando la società nerazzurra, sentendosi penalizzata da una sentenza della CAF, si presentò a Torino, per protesta, con i ragazzi della De Martino, come allora si chiamava la Primavera.
CULTURA. «Ero presente allo Juventus Stadium e sicuramente è stata una bella partita – prosegue Elkann -. È stato positivo vedere l’Inter giocare bene. Mi dispiace che poi si debbano fare tante polemiche. È stata una bella partita che la Juventus ha meritato di vincere giocando meglio. Bisogna essere in grado di capire bene cosa succede in campo, ma anche riconoscere un elemento di sportività». Nel solco, appunto, delle parole di Marotta, il primo a esternare la reazione della società di corso Galileo Ferraris, sorpresa dalle accuse dell’Inter che giudica gratuite e pretestuose: «Sono imbarazzato – aveva detto l’ad aspettando la partita dello Scida -: non immaginavo che dopo una bella partita ci si potesse ancora dilungare andando ad analizzare episodi che non sono esistiti. Dico, da uomo di calcio, che in Italia dovremmo allenare giocatori, allenatori e dirigenti a una cultura della sconfitta che nel nostro paese non esiste. Ci sarebbero episodi a nostro sfavore che esistono, ma sarebbe fuori luogo. In Italia esiste la cultura dell’alibi, della polemica nei confronti dell’arbitro». INCHIESTA. Elkann parla a Palazzo Madama di Torino, dove inaugura la mostra fotografica per i 150 anni della Stampa, e nelle interviste a margine, come sempre accade, tra editoria ed economia s’insinua la sua Juventus. L’Ingegnere si sofferma sulla nuova classifica, si gode il +7 ma non ritiene assolutamente i giochi fatti («Il campionato è aperto, ci sono tante partite: bisogna che la squadra resti concentrata») e commenta anche l’inchiesta della giustizia sportiva sulle presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nella curva bianconera: «C’è assoluta collaborazione da parte della Juventus, vedremo come le indagini proseguiranno in modo da fare assoluta chiarezza su questi temi. Non siamo assolutamente preoccupati».”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.