Corriere dello Sport: “Il ‘Mudo’ parla con i fatti”
“Così normale, così imprevedibile. Sempre e comunque se stesso, sia che si sveli con dieci tunnel, uno dopo l’altro, o con quel pudore che potrebbe sembrare una sfida se non addirittura incapacità di comunicare e che invece rappresenta un modo di esprimersi senza sbattere le emozioni in prima pagina. Sussulti e slanci da tenere sotto controllo, immagini intime e segrete che non vanno mostrate. Non timidezza ma episodi che gli appartengono, come i gol, da godere per quello che sono, senza ostentare baci e abbracci, senza baciare la maglia o cullare un neonato. Esistono mille modi per esplodere. Non per lui invece che cerca di nascondersi. Come il giorno in cui spedì in B il River Plate dopo centodieci anni. La prima volta e lui c’era. Una soddisfazione che resterà nella leggenda, ordinaria amministrazione per lui. La gente osserva e si chiude: Ma è veramente depresso e triste El Mudo? La testa al Milan o alla Juve? Pensieri che ormai vagano tra il mondo delle stelle e quello di un calcio che, a Palermo, non gli appartiene più. Vazquez ha festeggiato i suoi 27 anni a Roma, con mamma e fidanzata, le donne della sua vita. Nella città dei cinque gol. Una sconfitta disastrosa che ha messo in ginocchio il Palermo, più della classifica e delle attese di rilancio. […] Da bambino il Mudo era lo stesso. Il mister gli urlava posizioni e geografie e lui faceva finta di non ascoltare. Prendeva palla e vinceva da solo. Più che Mudo, introverso. Un lupo solitario che, senza coinvolgere gli altri o prendere scuse, sa quali sono i suoi compiti. Leader silenzioso, ovattato, chiuso nei suoi pensieri, fino a quando gli altri non trovano il pennello in grado di colorare le sue infinite sfumature. […]”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” su Franco Vazquez.