Corriere dello Sport: “Effetto Corini. Il Palermo sa già lottare”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo di Corini.

Il timore, dopo il traumatico addio di Silvio Baldini che questa squadra l’aveva costruita e plasmata, era che, in attesa di importanti interventi sul mercato, il Palermo finisse in un limbo di indefinitezza: non più il fantastico gruppo del miracolo play off, non ancora un progetto nuovo per cui mancavano innesti di qualità. Invece le prime due partite di categoria superiore (ma possiamo aggiungerci anche le prove di Coppa Italia con Reggiana e il primo tempo di Torino) hanno dato altre e più confortanti indicazioni. Corini ha toccato evidentemente le corde giuste, muovendosi con saggezza e abilità. L’assetto è rimasto lo stesso e non avrebbe avuto senso cambiarlo con soli due centrocampisti a disposizione più la ricca batteria offensiva; conseguentemente anche le caratteristiche non sono mutate di molto. La squadra è abituata al pressing alto, a puntare molto sull’anticipo anche a costo di rischiare e con la palla nei piedi la sua pericolosità è la stessa della serie C, anzi migliorata dai numeri di Elia e dal ruolo leggermente diverso di Floriano, che a 36 anni è desideroso di mostrare che la sua conferma, voluta dal precedente staff tecnico, è più che utile. Due gol sui 3 segnati in campionato nascono dalle sue prepotenti accelerazioni.

Insieme. E’ la parola su cui ha più battuto il nuovo allenatore dal suo arrivo. Corini vuole preservare quella che era la forza principale del nucleo di Baldini, la solidità del gruppo. «Mi sono piaciuti soprattutto lo spirito e la voglia di lottare insieme perché è quella che ci consente di essere squadra anche contro avversarie rodate e di un certo calibro». Per questo esordio positivo (4 punti in 2 partite), il Genio ha dato meriti sia a Baldini che a Di Benedetto che hanno gestito il primo mese di preparazione, ma è evidente che ci sia anche la sua mano. C’è una maggiore attitudine al palleggio manovrato, il tentativo di far partire l’azione da dietro grazie alle qualità di Pigliacelli, una posizione più attenta degli esterni, con Elia e Valente pronti a dare una mano in fase difensiva. I nuovi arrivi e una condizione fisica destinata a crescere aiuteranno i progressi rosanero. «Nel finale non avevo cambi a centrocampo» ha riconosciuto Corini. Da questa settimana, l’allenatore avrà Stulac in mezzo al campo e Di Mariano sulle fasce, molto più che semplici alternative di un gruppo che però all’avvio ha dimostrato di essere competitivo anche in B e che al San Nicola ha a lungo accarezzato l’idea del successo (fra campionato e play off sarebbe stato il 7º esterno consecutivo). E lo stile Corini si è notato anche nell’evitare polemiche sulla modalità del pareggio barese: «C’era fallo su Damiani? L’impressione dal campo era quella ma accettiamo il verdetto dell’arbitro. Il Palermo comunque aveva creato le premesse per vincere poi c’è stata la reazione del Bari ed il risultato ci può stare».