L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’aumento a 48 squadre del Mondiale 2026.
Al Mondiale del 2026, semmai dovessimo qualificarci dopo i due flop consecutivi della Nazionale, saremmo in abbondante compagnia. Durante il consiglio di ieri a Kigali, in Ruanda, la Fifa ha ufficializzato l’allargamento del torneo a 48 selezioni, abbandonando quindi il format a 32 utilizzato a partire dall’edizione di Francia 1998. Messico, Stati Uniti e Canada (i Paesi ospitanti) organizzeranno 104 partite (40 in più dell’ultima edizione in Qatar) nell’arco di 39 giorni, con finale il 19 luglio 2026.
NUOVO MONDIALE. Si giocherà su un territorio vastissimo, attraversando l’intero continente da Vancouver a Boston, fino al punto più a sud rappresentato da Città del Messico. Una scelta in netta controtendenza rispetto al Qatar, dove la distanza massima tra gli impianti era di appena 70 km e la stessa Fifa celebrò questa comodità logistica come un grande successo. Evidentemente, l’equazione “più Paesi e più città uguale più soldi” ha avuto un certo peso nelle scelte. Non a caso, si prevedono entrate pari a 11 miliardi di dollari nell’intero ciclo quadriennale, con un incremento di 4 miliardi irispetto a quanto incassato dal 2018 al 2022. Rispetto a quanto previsto, la prossima rassegna iridata non si disputerà con la formula dei 16 gruppi da 3 squadre. La Fifa ha infatti deciso di mantenere 4 squadre per girone, con le poule che salgono però da 8 a 12 e consentiranno anche alle 8 migliori terze di passare il turno. La fase a eliminazione diretta, quindi, comincerà dai sedicesimi.
NAZIONALI E CLUB. Sempre ieri, è stato approvato il calendario per le nazionali dal 2025 al 2030. A marzo, giugno e novembre ci saranno tre finestre di nove giorni ciascuno per far giocare a ciascuna rappresentativa un totale di 6 match (2 per mese), mentre nel periodo che va dalla fine settembre all’inizio ottobre la “sosta” sarà più consistente, con 4 partite in 16 giorni. Il calendario femminile anche nel 2024-2025 conterrà sei slot all’anno. E i calciatori? Le polemiche per l’elevato numero di partite, che portano come ormai certificato a un incremento degli infortuni, hanno portato la Fifa a creare una task force dedicata «al benessere degli atleti».
Secondo il presidente Infantino è fondamentale «proteggendo il benessere dei giocatori e riconoscendo che molte regioni hanno bisogno di un calcio più competitivo». Secondo i suoi detrattori, preoccuparsi della salute di chi gioca dopo aver creato nuove competizioni (continuando a “stressare” il sistema) è come avviare un’operazione di facciata. Novità anche per le società: oltre al Mondiale per club ogni 4 anni, a partire dal 2025 con 32 squadre, la Fifa ne organizzerà uno annuale dedicato ai campioni delle principali competizioni; la finalista della Champions europea si qualificherà di diritto alla finale (in campo neutro) e sfiderà la vincitrice degli spareggi intercontinentali.