Corriere dello Sport: “E’ tutto un altro Jajalo: «Palermo, è la svolta. Ora c’è fiducia nello spogliatoio, l’aria era già cambiata con Corini»”

“Sui social e su YouTube spopola una canzone “Non uccidere l’amore” composta, arrangiata e scritta da Iavana Jajalo “leader” di una famiglia che naviga tranquillamente nel campionato degli affetti: genitori giovani e impegnati, quattro figli per scelta. Lui si chiama Mato, regista e tuttofare di un Palermo che ha conquistato il suo primo successo casalingo. E anche per Mato si sono accesi i riflettori. Il centrocampista che non accontentava nessuno ha trovato la sua stabile collocazione prima con Corini e ora con Lopez. Dopo un periodo tormentato con De Zerbi. Oggi, elemento indispensabile di un centrocampo che comincia a funzionare. Jajalo è salito in cattedra ed è diventato direttore d’orchestra. Il momento che aspettava. Complici scelte azzardate che gli hanno aggiustato la vita calcistica. Intanto ha lasciato la Croazia per passare alla Bosnia, poi avrebbe resistito alle sirene di mercato. «A me non risulta, ho letto tutto sui giornali, il mio futuro è col Palermo, il contratto scade nel 2019…», la sua precisazione. Maggio e giugno saranno mesi di fuoco: la sfida con l’Empoli che potrebbe risultare decisiva per la permanenza in A e quella con la Grecia, l’occasione di staccare il biglietto play off per il mondiale russo. La strada è lunga soprattutto nel testa a testa contro l’Empoli. «Una stagione intensa, sarebbe un 2017 da incorniciare se tutto andasse per il verso giusto. Salvezza? Spero che arrivi prima dell’ultima giornata. Siamo sulla buona strada. Già, con l’arrivo di Corini avevamo preso entusiasmo, adesso bisogna continuare senza pensare all’Empoli perché arriva l’Atalanta e poi c’è la Juve… Non possiamo fermarci. In quanto al mondiale, finita la stagione, ecco la Grecia. Un’occasione attesa e da non perdere. All’andata, eravamo in vantaggio fino all’ultimo secondo e abbiamo sciupato due punti da recuperare in casa. Battere la Grecia, dunque, per sognare». Il centrocampo decolla, ma a togliere le castagne dal fuoco è Nestorovski. «È vero, bisogna dargli una mano e non dipendere solo da lui. Col Crotone, Chochev ha avuto una doppia occasione per segnare, la prossima volta faremo meglio. Le punizioni? Ci alleniamo. Ho segnato un gol a Firenze ma c’è anche Bruno Henrique. Tira chi se la sente. Qui nessuno pensa solo a se stesso». L’organico di un settore così nevralgico è piuttosto striminzito: quattro elementi per tre posti. «Siamo in pochi, bisogna stare attenti a non farsi male. Ma, non possiamo moltiplicarci… Modificare modulo? Stiamo andando bene, siamo reduci da quattro punti. E poi è il tecnico che decide». Dopo De Zerbi è cambiata l’aria… «Già da tempo, per la verità. È difficile rispondere, siamo sempre gli stessi. Nello spogliatoio ha fatto capolino la fiducia, la testa funziona meglio. Sono arrivati Sunjic e Silva. Li stiamo aiutando ad inserirsi. Sunjic lo conosco dalla nazionale, è fisicamente forte e ha buone qualità. Posavec? Non possiamo che ringraziarlo per come sta giocando. E migliora sempre. La verità è che abbiamo gettato via troppe occasioni. Ci siamo resi conto che è possibile conquistare risultati anche contro le grandi, questo farà alzare l’asticella del rendimento. Non possiamo fermarci». Verifica immediata: Atalanta, Juventus … «L’Atalanta gioca bene ed è forte, giusto che parta con le credenziali di favorita. Per noi l’occasione di dare continuità. Intanto, vietato perdere. Un punto è un punto. L’autostima c’è: se abbiamo fatto bene col Napoli, possiamo comportarci allo stesso modo contro l’Atalanta. E, perché no?, con la Juventus»”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio