Corriere dello Sport: “È qui la festa. Palermo in Serie B”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla promozione in B del Palermo.
Il destino si è compiuto, l’impresa che Silvio Baldini aveva promesso a se stesso e a Palermo, 18 anni dopo quel sofferto esonero di Zamparini, si è avverata. Non per caso ma per la fantastica metamorfosi che il tecnico ha saputo compiere su una squadra divenuta una macchina perfetta negli ultimi tre mesi di stagione e sopratutto nei play off, chiusi con 6 vittorie su 8 gare e senza subire gol nelle ultime 4. Un ritorno in B che fa impazzire una città capace di portare 140.000 spettatori nelle 4 gare finali e che arriva appena 3 anni dopo la radiazione e la ripartenza dalla serie D.
Il Palermo ha dominato anche la seconda finale contro un Padova svuotato e sfiduciato, rimasto addirittura in 9 nel finale, salvato da Donnarumma per evitare un passivo più pesante. Oddo, che in questo stadio da ragazzo aveva vinto le Universiadi nel 1997, e che in Sicilia aveva festeggiato la promozione del Pescara in A, strappandola al Trapani di Cosmi, stavolta ha dovuto ammainare bandiera. Il suo Padova all’atto finale non ne aveva più, i suoi big hanno toppato (male Chiricò, Ronaldo ha lasciato la squadra in 10 ad inizio ripresa), mentre il Palermo scoppiava di salute, in una condizione atletica amplificata dalla fiducia e dall’entusiasmo dell’ambiente. Sapendo di dover recuperare, il tecnico abruzzese si è giocato subito le carte migliori, schierando un 4-3-3 iper offensivo con Jelenic a metà campo e Chiricò dal lato di Giron. Ma in realtà, il fantasista biancorosso non ha mai fatto la differenza anche per la feroce applicazione dei rosa, spietati negli anticipi soprattutto con Marconi. Il Palermo ha scelto di lasciare l’iniziativa agli avversari e giocare sull’aggressività, marchio di fabbrica dell’intera stagione. De Rose e Dall’Oglio (per quanto subito ammonito) non lasciavano respirare Dezi e Ronaldo e ogni palla recuperata e lanciata verso Brunori creava problemi ai centrali veneti. Tanto che Valentini s’infortunava su un cambio di direzione del 9 rosa, fermato solo da una gran parata di Donnarumma.
Il rigore ha cambiato la dinamica della partita: Gasbarro toccava di mano nel contrastare Luperini, il Var confermava e il fresco sposino Brunori non tremava dal dischetto, spiazzando Donnarumma per il suo 29° gol stagionale. Al Padova è mancata la reazione ma in realtà il Palermo arrivava primo su ogni palla. Che la sfida fosse in pratica finita si è capito ad inizio ripresa quando il Var ha rivelato un colpo proibito di Ronaldo a Perrotta. In inferiorità numerica e senza la sua “luce” il Padova è crollato. Baldini con lucidità aveva compiuto una doppia sostituzione già all’intervallo togliendo gli ammoniti per non rischiare sorprese. Ma non c’è stata più gara, Massolo ha corso un rischio solo per un colpo di testa ciccato da Saber mentre Donnarumma ha impedito che la festa rosa diventasse più corposa con parate da fenomeno, in particolare una su Luperini. Al solito splendido colpo d’occhio del Barbera, con una coreografia che ha colorato di rosa ogni angolo dello stadio, ha fatto eco stavolta anche la parte acustica con le due tifoserie gemellate che si applaudivano a vicenda. Un po’ sciupato il finale da invasioni di campo che hanno ritardato la premiazione che celebrava di fatto la festa rosanero. Ma tanto proseguirà per chissà quanti altri giorni: il Palermo di Mirri e Baldini si è riappropriato della B.