L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Retegui e le squadre di A che lo seguono.
«Qui mi sento a casa». Mateo Retegui saluta prima di infilarsi al Terminal 3 dell’aeroporto Leonardo da Vinci. E’ in partenza. Alle 19,20 lo attende il volo Aerolinas diretto a Buenos Aires. Niente interviste, giusto il tempo di strappargli un pensiero. «Sono veramente felice e orgoglioso di indossare la maglia dell’Italia. Devo ringraziare Mancini, lo staff e la squadra per il modo in cui sono stato accolto. Mi hanno fatto sentire a casa, ho vissuto dei giorni incredibili. Un sogno». Il solito borsello, in cui porta la tazza per bere il mate, e un sorriso largo così. Si era appena staccato dal papà Carlos, rientrato a Roma con un volo Air Malta alle 9 di mattina. Mateo, con il charter degli azzurri, era atterrato a Fiumicino alle 3 di notte e aveva preso una stanza all’Hilton, dove si è fermato in gran segreto per l’intera giornata interrompendo il riposo soltanto per una riunione relativa al futuro, ancora segreto, con il padre e un suo amico manager.
Retegui all’asta. Succede così sul mercato. Effetto dei due gol all’esordio con l’Italia. Sbucato dal nulla, Mateo si è preso la scena e il mercato. Lotito sbuffa. Il ct Mancini, vestendolo d’azzurro, ha acceso i riflettori. La Lazio, ecco il retroscena, era in contatto e stava lavorando sul centravanti del Tigre da un paio di mesi. L’interesse è concreto, certificato. Sono arrivate conferme. Di più: quel nome, sul tavolo del senatore a Villa San Sebastiano, è piovuto il 31 gennaio, quando la società biancoceleste ha chiuso l’operazione legata a Diego Gonzalez, attaccante paraguayano preso in prestito con diritto di riscatto dal Celaya. Gli emissari del club messicano avevano segnalato Retegui al presidente della Lazio, quando Mancini non ci aveva ancora parlato e non pensava minimamente di convocarlo in Nazionale. Sarri dovrebbe averlo già visionato. In proiezione Champions, è stato preventivato un investimento. Un altro centravanti da affiancare a Immobile, le cui assenze sono diventate impossibili da sopportare. Così a Formello si erano attivati subito, avviando i contatti con la famiglia di Retegui. Diversi procuratori nelle ultime settimane si sono avvicinati al centravanti, fiutando l’affare e la voglia di privilegiare una destinazione in Serie A.
Carlos Retegui ieri si trovava a Roma e in serata ha partecipato a una riunione di mercato. «Non vado a cena con Lotito» ci ha risposto, negando un appuntamento con la Lazio, ma non è stato capace di smentire i contatti già avviati (in gran segreto) da diverso tempo, come ha anticipato ieri il nostro giornale. Sino a una settimana fa, la valutazione non superava i 5 milioni. Il Tigre a fine stagione eserciterà l’opzione per riscattarlo (2,3 milioni) dal Boca Juniors, che conserverà il 50% dei diritti sulla rivendita. È di fatto una comproprietà e i due club argentini cercheranno di guadagnarci nella stessa misura, ma il prezzo in queste ore è destinato a salire. Dopo i due gol realizzati con Inghilterra e Malta, quanto costerà Retegui? In Argentina si parla di circa 15 milioni. La Lazio si sente in pole, ma bisognerà vedere se potrà impegnarsi subito o se attenderà l’esito della corsa Champions per chiudere l’operazione. Molto dipenderà anche dal giocatore.
Retegui, dopo il boom azzurro, può fare gola a qualsiasi club di vertice in Serie A. Secondo alcune indiscrezioni, sollecitata da uno dei manager che lo ha proposto due mesi fa alla Lazio, nell’ombra si starebbe muovendo la Juve. Nell’ottica di un equilibrio finanziario e un contenimento dei costi, farebbe comodo anche al Milan. È stato già accostato al Napoli. L’asta è appena partita. Domani, dopo il giro d’orizzonte tra Roma e Milano, papà Carlos tornerà in Argentina rinunciando a proseguire verso Madrid e Londra, come aveva spiegato a Coverciano. Se ha già dato la sua parola alla Lazio, lo scopriremo presto.