“Caccia al bomber. In tutti i sensi. Domani e a gennaio, quando la società si tufferà sul mercato per acquistare un attaccante di sicuro rendimento, esperto e di sostanza. E’ questa la notizia. Esigenza, tecnica tra l’altro condivisa da Zamparini. Per non farsi mancare niente e per centrare la A. Anche la sfida di Ascoli richiede una soluzione: lo squalificato Nestorovski tiferà dalla tribuna per La Gumina, o per chi giocherà al suo posto; Coronado partirà dalla panchina. Fuori i due pezzi da novanta, il goleador che ha segnato quattro reti e il fantasista in grado di cambiare volto alla squadra, per ora a mezzo servizio e “da impiegare”, come dice Tedino, «solo in caso di necessità». Protagonisti insostituibili di una squadra che in trasferta ha segnato un solo gol con Murawski. E contro il Parma l’otto ottobre saranno sette i nazionali assenti, tutti titolari. Quasi un’intera squadra. Il tecnico è in piena emergenza ma non si accontenta: «No, non firmerei per un Palermo vincente e senza gioco. Sporchi, brutti e cattivi dobbiamo esserlo sempre e migliorare per diventare più corti e veloci». Per Coronado, invece, vietato rischiare anche se «con il brasialiano siamo una saetta che taglia in due un albero e senza dobbiamo avere più pazienza, però ci riusciamo ugualmente».
TEDINO COME ZAMPARINI. L’ira di Zamparini. E quella di Tedino: «Mi lusinga il fatto di avere tanti nazionali e accetto le regole. Ma chi le ha fatte non capiva cosa succede quando alleni giocatori che vanno e vengono. E appoggio la posizione della società». Alla vigilia di una partita illuminata da tanti motivi (Maresca, Cardinaletti, Lores Varela, classifica…), un dato da consegnare a Tedino e Lupo. Il Frosinone, che come i rosa vuole la A, a Perugia, ha schierato tre attaccanti, Ciano, Ciofani e Dionisi, quarantotto gol nella passata stagione. Un bottino nettamente superiore a quello del Palermo: Nestorovski undici, Trajkovski uno, La Gumina (infortunato per diversi mesi) uno, Balogh, Embalo, Silva zero. Tredici in tutto. Certo non c’era Coronado (11 a Trapani) ma anche con lui la statistica non sarebbe cambiata. Da correre immediatamente ai ripari. Per Tedino, il salto di qualità aveva l’immagine di La Gumina. Operazione incompiuta. Forse per un eccessivo carico di responsabilità, forse perché i giovani, vedi Posavec, hanno bisogno di tempo. Senza contare che tra i diciotto convocati per la Pro Vercelli, la metà, nove, erano under; e che contro il Parma si farà fatica a definire la lista dei convocati. Tedino vuole rivedere il “picciotto” di inizio stagione pieno di rabbia e volitivo, anche se ne fa un discorso generale»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.