L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’estate di Paulo Dybala.
Ogni estate che si rispetti ha il suo tormentone di mercato. Talvolta anche più di uno: ma siamo in periodo di magra e dobbiamo accontentarci. L’estate 2022 verrà certamente ricordata per il Dybala Summer Tour (o Parti con la i al posto della ipsilon), ovvero il giro d’Italia del fantasista argentino alla ricerca di un altrove. Lasciata – non per sua volontà – Torino, Paulo si è visto sballottato tra Milano (Marotta Football Club e Milan), Roma (Mourinho) e Napoli (DeLa). A tutt’oggi, infatti, la soluzione estera non è neppure considerabile, nonostante l’intermediario “dedicato” si sia fatto inutilmente vedere e ascoltare a Londra (Arsenal e West Ham), Manchester (United), Madrid (Atletico e Barcellona).
Una vicenda per certi versi surreale, quella capitata a Paulino la Joya, il gioiello, che nell’arco di pochi mesi è passato da 100 a zero: cento milioni in quattro anni e mezzo costituiva l’investimento che fino all’autunno scorso la Juve era disposta a realizzare, e zero la più che sorprendente conclusione di marzo.
Sappiamo bene cosa è successo durante l’inverno e quanto abbia inciso – in negativo – sui destini di Dybala la sterzata del club, che a gennaio ha scelto di investire ciò che aveva o gli era rimasto su Vlahovic (75 milioni più un ingaggio dybaliano) e Zakaria.
Ma non è tutto. Dopo il vaya con Diòs della Juve, Dybala è diventato per molti una sorta di appestato («ha un’infezione urinaria irrisolta», «è uno che si allena poco», «non fa gruppo, è sempre isolato», «e poi dove lo collochi?», sono alcune delle tante cazzate diffuse dai denigratori in servizio permanente effettivo).
Soltanto Beppe Marotta, che sette anni prima l’aveva portato a Torino da Palermo e che ripeteva agli intimi di voler bene al ragazzo, ha mostrato una certa attenzione, presentando comunque a maggio un’offerta economica ritenuta insoddisfacente, oltretutto nel corso di un pomeriggio da circo Barnum.
«Mi raccomando, non fatelo sapere ai giornalisti» la raccomandazione fatta dall’ad agli agenti di Dybala che, presentatisi nella sede interista con tanto di Giacomo Petralito al seguito, hanno trovato ad attenderli i quotidiani e i siti del Paese, isolani compresi, Javier Zanetti e Simone Inzaghi, la fanfara degli alpini Magenta e le Frecce tricolori: nessuno può insegnare a Marotta come si gestiscono i media e la comunicazione.
A scombinare i piani è però intervenuto Big Rom Lukaku, esprimendo apertamente la volontà di lasciare il Chelsea per tornare all’Inter e, naturalmente, forzando la mano a Tuchel, che non lo sopportava più da mesi e non vedeva l’ora di disfarsene: 8 (più 5 di bonus a obiettivo) i milioni incassati dagli inglesi per il prestito, contro i 115 versati dodici mesi prima, dalle parti mie operazioni del genere si chiamano “affari di cazzetti”. Gran colpo, dunque, quello messo a segno da Marotta e Ausilio.
La faccio breve: il ritorno del gigante belga, la più che opportuna conferma di Lautaro, l’investimento tecnico su Correa, l’indifferenza manifestata da Inzaghi nei confronti di Dybala e la presenza di Sanchez e Dzeko – due contratti onerosissimi – hanno indotto Marotta a trascurare la pista del cuore, anche se – da specialista di stalli – ha continuato a farsi vivo con l’agente del giocatore.
E veniamo alla Roma. Fin dal primo momento José Mourinho ha ritenuto che Dybala fosse la soluzione ideale per la sua squadra, che aveva perso la qualità di Mkhitaryan, finito proprio all’Inter. Il desiderio di JM si è trasformato in necessità non appena si è reso conto che con i soli Svilar, Celik e Matic non avrebbe migliorato il gruppo vincitore della Conference. A forza di daje, bronci e silenzi strategici, Mou ha convinto a percorrere la direzione gradita Tiago Pinto, frenato nelle intenzioni dai Friedkin, i quali – per gli esperti di Borsa – hanno alcune raffinate urgenze finanziarie da soddisfare.
Nell’ultima settimana a Inter e Roma si è aggiunto il Napoli: un’operazione molto più complessa, quella con De Laurentiis, anche per una questione relativa ai diritti d’immagine: sembra che proprio ieri il ds Giuntoli abbia avuto una call con Antun, l’esito della quale è risultato insoddisfacente per entrambe le parti.
E il Milan: se De Ketelaere non… ma questa è solo una suggestione, per ora.
Il Dyb-day potrebbe essere sabato 23 luglio? Possibile. Nel frattempo Dybala, rientrato dalle vacanze in Florida e da un breve passaggio in Argentina, si allena a Torino assistito da un team di preparatori, dispensando sorrisi e postando immagini tutta salute che scaldano il cuore dei tifosi e di chi il calcio lo vuole di qualità.
Scusi, dove va Dybala? «Va, un’altra estate va con il suo allegro tormentone…».