L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle prime parole in giallorosso di Paulo Dybala.
Di solito le interviste di presentazione sono quasi rituali, a volte scontate, affidate a un giornalista della società. Invece Paulo Dybala è riuscito a esprimere concetti profondi in queste sue prime parole da giallorosso. L’argentino avverte il grande entusiasmo che c’è intorno a lui e non si nasconde, anzi è pronto ad alimentarlo. Paulo è rimasto molto colpito dal primo impatto: «Sono molto contento prima di tutto, molto felice di poter cominciare. Avevo voglia di conoscere i miei compagni, l’allenatore e chi lavora per la Roma».
E’ stato tutto molto rapido, nel giro di un weekend è passato da un pranzo a Torino con gli amici argentini a diventare l’eroe del popolo giallorosso: «Sì, è stato tutto veloce, la trattativa è stata molto rapida. Avevo voglia di iniziare, abbiamo preso la decisione molto velocemente e dopo tutti i controlli abbiamo potuto firmare insieme».
Non ci ha pensato tanto a dire sì alla Roma, quando Tiago Pinto ha accelerato: «Ci sono tanti aspetti che mi hanno convinto. La chiamata del mister, quella del direttore, aver potuto parlare coi proprietari, sono stati punti molto importanti. Loro mi hanno dato molte certezze, questo per me è stato fondamentale. L’allenatore è stato molto chiaro con le sue idee, credo sia stato uno dei motivi più importanti. Ovviamente poi giocare per questa squadra, per quello che rappresenta la città in Italia e nel mondo sicuramente è qualcosa di bello».
L’ultimo periodo non è stato facile. Ha molte persone da ringraziare: «La mia famiglia, i miei amici che sono sempre molto vicini e mi hanno spinto anche a venire qua. Le persone che lavorano con me e ovviamente le persone che lavorano nella Roma che hanno fatto di tutto per farmi essere qui».
Il ruolo di Mou . Mourinho è stato convincente anche con lui. Le sue parole lo hanno contagiato: «Tutti lo conosciamo per quello che rappresenta nel mondo del calcio, per quello che ha fatto e che farà. Le sue chiamate mi hanno emozionato, ho parlato a lungo con lui. Ho avuto la fortuna di giocare con i più grandi della storia del calcio e ora posso lavorare con uno degli allenatori più importanti della storia».
Non giocherà la Champions, ma vuole riportare la Roma ad essere protagonista: «Voglio mettermi in forma per poter essere all’altezza della squadra a livello fisico e mentale, per aiutare i compagni con la mia presenza in campo. Portare questa squadra a continuare a vincere con la mentalità che i giocatori hanno raggiunto lo scorso anno, per la mentalità del mister e quello che ho fatto in passato. Con un Mondiale vicino, la condizione sarà al massimo per dare il meglio per questa squadra e poter arrivare al top e poi a fine stagione per vincere qualche trofeo».
Non più avversario . Sette anni da avversario, con la maglia della Juventus. La Roma la seguiva da lontano: «Anche prima di venire in Italia la conoscevo, negli ultimi anni si è registrata una crescita molto importante. Si vede una società molto seria da fuori e adesso che sono dentro ancora di più, credo che il trofeo che è stato vinto l’anno scorso è stato raggiunto per il lavoro che stanno facendo. Avranno tanti altri obiettivi e speriamo di raggiungerli insieme».
La Dybala mask ha già contagiato tutti i tifosi giallorossi: «Sono sempre stato molto appassionato della città. Da bambino vedevo molti film sulla storia, sui gladiatori. E sicuramente era nel destino arrivare qui».
PERCHé NO. Ha scelto la maglia numero 21, ha preferito non prendere la 10 per rispetto a Totti e quello che ha rappresentato, per il rapporto che ha con Francesco: «Avevo parlato col direttore, lui mi aveva proposto la 10 che è molto importante a Roma per quello che ha fatto Totti, ma credo che quel numero e quella maglia debba ancora essere sua per ciò che rappresenta. Ho ringraziato molto, c’è bisogno di tanto rispetto e responsabilità per una maglia così, un giorno magari potrò portarla ma oggi sono contento di avere il 21 che per me è molto importante. Con questo numero ho iniziato a vincere e spero di poter iniziare a vincere anche qui».
Nella sua prima partita all’Olimpico riceverà l’abbraccio del popolo giallorosso: «Quando uno gioca all’Olimpico, contro la Roma, per noi sudamericani, è come giocare in Argentina o in Brasile. E’ un tifo simile che in Europa è più difficile trovare. Le sensazioni sono belle, quindi giocare con la nostra tifoseria sarà qualcosa di unico».
Ringrazia la Roma, che lo ha fortemente voluto: «La determinazione e la rapidità con cui la Roma ha dimostrato di volermi hanno fatto la differenza. Arrivo in una squadra in crescita, con una società che continua a mettere basi sempre più solide per il futuro e un allenatore, José Mourinho, con cui è un privilegio poter lavorare. Da avversario ho ammirato l’atmosfera che creano i tifosi giallorossi, non vedo l’ora di poterli salutare con la maglia della Roma addosso».
CON PAULO PIÙ FORTI. Tiago Pinto è riuscito a portare a termine una grande operazione, è sempre stato un estimatore di Paulo: «L’adesione di Dybala al nostro progetto testimonia la credibilità del club e la bontà del lavoro che tutti insieme stiamo portando avanti. Paulo è un calciatore di statura mondiale, ha vinto titoli e ottenuto riconoscimenti internazionali: porterà alla Roma la sua classe e sono certo che con lui saremo più forti e più competitivi».