“Per gentile e imprevedibile concessione di Massimiliano Allegri, sembra esserci più di una certezza riguardo alla Juventus che questa sera affronterà la Dinamo Zagabria. «Higuain gioca, ma è normale che non potrà giocare 60 gare in questo campionato – ha ammesso il tecnico – Higuain ha caratteristiche diverse da Mandzukic e dobbiamo imparare a conoscerlo. I ragazzi che vanno in campo devono imparare a conoscerlo. E la conoscenza dei giocatori passa attraverso gli allenamenti, le partitelle, le partite di campionato». Al fianco di Higuain ci sarà Paulo Dybala che ha segnato finora solo un gol in 8 apparizioni in Champions League con la maglia della Juventus. Un’unica prodezza che si riferisce nel rocambolesco ottavo di finale (2-2) di andata della scorsa edizione contro il Bayern Monaco, poi qualificatosi per i quarti. EQUIVOCI. Per evitare illazioni e «gialli» dell’ultima ora, il tecnico ha voluto segnalare per questa sera anche la contemporanea presenza in campo di Khedira, Hernanes e Pjanic. Con l’ex-interista (acquistato nell’ultima giornata di mercato dell’estate 2015 per 11 milioni di euro) che sembra finalmente avere convinto Allegri a dargli fiducia come regista davanti alla difesa. In attesa di riavere Marchisio, il brasiliano presenta le caratteristiche migliori per poter operare in un contesto tatticamente così delicato. Lo stesso Pjanic non è riuscito, per il momento, a superare i test attitudinali imposti da Allegri per poter vedere in campo una squadra omogenea ed equilibrata. Mentre Asamoah, operato ieri a Barcellona al menisco del ginocchio destro, resterà fuori un mese e mezzo. CON IL PIPITA. Tornando a Dybala, è chiaro che l’argentino non pensava di sentirsi in discussione in questo avvio di secondo anno qui alla Juve. Tanto meno con l’amico e collega Higuain al suo fianco. Ma Allegri ha cercato finora di privilegiare la fisicità di Mandzukic che, però, non si intende con Higuain. Il quale ormai è diventato un punto fisso e dal quale non si può prescindere per questa Juventus che sta puntando tutto su di lui. Dybala preferisce anche per motivi amicali il Pipita con il quale ha già una grande sintonia fuori dal campo. Questa sera i due saranno di nuovo insieme. Se il risultato sarà, come si spera, decisamente positivo, è chiaro che quella argentina diventerà una coppia di fatto, in tutti i sensi. Con Mandzukic che dovrà farsene una ragione, iniziando a pensare (ma non da gennaio…) a una soluzione professionale diversa da quella juventina. SCORE. Ma anche la carriera di Dybala non è che stia attraversando un momento di grande splendore. Un anno fa di questi tempi, al suo debutto (non del tutto semplice…) in maglia bianconera, aveva segnato già 3 gol sui 23 complessivi (19 in campionato, 2 in Coppa Italia, 1 in Supercoppa d’Italia e 1 in Champions) che avevano gratificato la sua pregiatissima annata d’ingresso nel calcio che conta. Ma, come era prevedibile, l’arrivo di Higuain ha sparigliato le carte, intaccando le gerarchie. Ancora prima, comunque, un elemento destabilizzante e difficile da metabolizzare era stato rappresentato dall’addio di Morata che il Real Madrid si è «ricomprato» senza battere ciglio versando alla Juventus 30 milioni di euro, 10 più di quelli che la Juve aveva investito nell’estate 2014. CRITICITÀ. La crescita di Paulo Dybala, comunque, appare inarrestabile. Infatti l’attaccante argentino è destinato a diventare, in tempi brevi, uno fra i primi 5 attaccanti al mondo. La Juve ci crede, è ovvio, sta preparando già un sostanzioso rinnovo (dal 2020 al 2021) del contratto con un principesco adeguamento. Del resto le «sirene» inglesi (Arsenal) si sono già fatte sentire. Sarà difficile restare sordi e insensibili ancora per molto tempo”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.