L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul futuro di Paulo Dybala riportando anche alcune parole proprio del diretto interessato.
La prima partita da ex juventino l’ha giocata ieri sera a San Siro, che con ogni probabilità sarà il suo stadio. Perché Totti continua a corteggiarlo e lo spinge verso la Roma, ma la tentazione di raggiungere all’Inter il suo ex ad, Beppe Marotta, è forte. Anzi, pare sempre più forte. Soprattutto perché Paulo Dybala in questo momento non ha in mano un’offerta “irrinunciabile” dall’estero. Cercava un club, in Spagna o altrove, che gli consentisse di lottare per vincere la Champions, che lo mettesse al centro del progetto e che gli gonfiasse il conto in banca con i 10 milioni a stagione richiesti alla Juve, prima della rottura.
Per ora la chiamata dei sogni non è arrivata. Il calcio mercato in fondo non è neppure iniziato ufficialmente, anche se i telefonini degli uomini del suo entourage squillano e gli incontri sono frequenti. Marotta li avrebbe visti di recente a Villa Bellini, dove nell’estate 2020 il dirigente dell’Inter ha celebrato la riappacificazione con Conte. La Joya è già dell’Inter? Non ancora e lui parlando a Sky lo ha ribadito: «Non so cosa farò, ma sceglierò il meglio per me. Questo è importante. Ora sono tranquillo e domani (oggi, ndr) partirò per raggiungere la Nazionale. C’è una bella partita contro l’Italia e vogliamo continuare a vincere».
L’argentino ex Juve ieri sera è stato “conteso” tra Zanetti e Totti, entrambi presenti all’evento benefico del Meazza. Il connazionale, e vice presidente dell’Inter, lo ha abbracciato e ha parlato a lungo con lui. È sembrata una scena molto significativa, un preludio di quello che sarà tra poche settimane. Totti, pur non avendo (ancora?) un ruolo ufficiale nella Roma, ha provato a riportare equilibrio nel “duello” per Paulo sull’asse Roma-Milan: «Volete sapere se mi sono mosso per portarlo nella Capitale? No, ancora no – ha spiegato Francesco appena arrivato a San Siro -, ma c’è tutta la serata per qualche consiglio. Se dipendesse da me, sarebbe il prossimo 10 giallorosso, ma non decido io. La mia maglia gliela darei volentieri. Bisogna vedere se lui la vuole. Può anche prendere un altro numero…».