“Da punto interrogativo a punto di forza. E’ la rivoluzione di Tedino che, con i “resti” della scorsa stagione (Jajalo e Chochev) e le occasioni di fine estate (Gnahoré, i polacchi Murawski e Dawidowicz e un altro giovane di ritorno, Fiordilino) ha costruito un centrocampo pratico, meno palleggi, più corsa e verticalizzazioni. Tedino li chiama in generale costi da “pipa di tabacco”. La battuta si adatta a Radoslaw Murawski (23) e Pawel Dawidowicz (22), paragonati addirittura a Nainggolan e Busquets, che rispondono, in esclusiva, agli elogi di Tedino e alle domande che la sfida con il Parma pone.
MURAWSKI. Tedino ha scommesso su di lui: «Radoslaw rappresenta la mia idea di calcio totale. Disponibile e umile, può esprimersi in ogni zona del campo: a destra da numero due per arrivare fino all’undici, un giocatore forte e moderno». Murawski: «Sono felice che il tecnico si fidi di me e faccio del mio meglio per non deluderlo. Da poco in Italia, debbo applicarmi al massimo e imparare in fretta così da raggiungere gli obiettivi che mi sono imposto. Il primo è la A. Siamo terzi in classifica, avessimo vinto ad Ascoli saremmo tornati da leader. Comunque, non abbiamo ancora perso, mi sembra un aspetto positivo. Non ci resta che vincere e guardare dentro di noi. Siamo un ottimo gruppo che gioca bene. Vogliamo dimostrare che il Palermo merita la A. Il gol? Ne ho realizzato uno che sognavo da bambino. Ma sarà importante conquistare punti, a prescindere da chi segna. Contro il Parma contiamo sul sostegno dei tifosi che, ne sono sicuro, dopo le nostre prestazioni, non ci abbandoneranno. Noi ci metteremo impegno e tanta rabbia».
DAWIDOWICZ. «Anche Pawel può giocare in diversi settori, difesa e centrocampo, deve imparare che il calcio di casa nostra è… scaltro e ci vuole un pizzico di malizia in più». Il tecnico lo sollecita, il jolly replica: «Le attenzioni di Tedino fanno piacere. Il mister non vuole cali di tensione. Io non mollo, la testa mi chiede di diventare sempre migliore. Palermo è un club prestigioso, ci sono avversari che giocano bene come noi. Ma, il nostro pensiero è la A. Un segreto? Se le cose vanno bene, il merito è di tutta la squadra, non di un reparto. Sono felice della mia prestazione ad Ascoli ma soprattutto di non avere subito gol, altro… segreto per i grandi risultati. E l’imbattibilità è positiva per il morale e la classifica. Purtroppo, mancano i “nazionali”. La rosa è ampia e possiamo affrontare le difficoltà con coraggio e sacrificio. Il Parma? Livello alto di sfida. Sono pronto. Mi piacerebbe vedere molti tifosi allo stadio, festeggiare tutti insieme. Per scaramanzia incrocio le dita. Sono convinto che l’atmosfera intorno a noi sarà perfetta»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.