L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla doppia pelle del Palermo per la A.
Il trasformismo del Palermo. Una delle caratteristiche che la squadra ha evidenziato in queste prime giornate è la capacità di cambiare pelle. Tra una gara e l’altra e anche nell’ambito della stessa partita. E’ una situazione figlia soprattutto del mercato. Che ha soddisfatto le richieste del tecnico Corini “producendo” di fatto 22 titolari con coppie di giocatori per ogni ruolo.
RINAUDO. «Vogliamo essere competitivi per la A fin dall’inizio – ha dichiarato il ds Rinaudo tramite il sito ufficiale – sappiamo però che il campionato è difficile e non ci riteniamo la squadra favorita. Per vincere non bastano i nomi importanti ma è fondamentale l’unità d’intenti tra squadra, club e tifosi. Il lavoro sul mercato? Abbiamo mantenuto lo zoccolo duro e poi ci siamo mossi in due direzioni acquistando sia giocatori che hanno già vinto la B sia giovani di grande valore e prospettiva in grado di dare un contributo nell’immediato». Corini vuole un Palermo camaleontico e finora ha avuto le risposte che cercava. Feedback che autorizzano un certo ottimismo anche in vista del match in programma sabato prossimo ad Ascoli e sul quale, dopo il giorno di riposo di ieri, i rosanero continueranno a focalizzare l’attenzione a Torretta da questo pomeriggio.
TANTE SOLUZIONI. La squadra deve ancora registrare diversi automatismi ma ha già un’identità. Requisito che le consente di non essere monotematica e di potersi adattare a situazioni differenti. Il concetto riguarda l’aspetto tattico (i movimenti ad elastico di Vasic tra il ruolo di mezzala destra e la trequarti consentono il passaggio dal modulo base, il 4-3-3, al 4-2-3-1) e soprattutto la scelta degli effettivi. Esempi? A Reggio Emilia, Corini si è affidato a Gomes dal primo minuto perché davanti alla difesa aveva bisogno di un uomo di rottura. Contro la Feralpisalò, invece, spazio a Stulac (supportato dal neo-acquisto Henderson e da Segre come mezzali) in cabina di regia in una partita più adatta alle caratteristiche di un palleggiatore. Ecco la differenza rispetto alla passata stagione: a prescindere dal ritorno a pieno di regime dello sloveno, adesso c’è in tutti i settori un’abbondanza che permette a Corini di scegliere senza problemi in funzione dell’avversario e della tipologia di partita. Determinante, al riguardo, il modus operandi del club in sede di campagna acquisti: «Abbiamo in rosa tutti giocatori che hanno voluto fortemente Palermo – ha aggiunto Rinaudo – ci sono anche elementi che hanno rinunciato alla A per venire qui. Abbiamo la consapevolezza di avere un obiettivo importante da raggiungere e tutti sono coinvolti».