Corriere dello Sport: “Dopo il tonfo di Palermo, costato la qualificazione al Mondiale, gli azzurri ritrovano gol e vittoria”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla vittoria dell’Italia contro la Turchia.

Cos’altro? Poteva piovere…E all’inizio qui a Konya è sembrato grandinare sui resti della Nazionale campione d’Europa mentre il Portogallo stava per liquidare la Macedonia a giochi regolari. Ma quando pareva che stesse per inabissarsi, dopo essere stata affondata nel mare di Palermo direzione mondiale, la provvisoria Italia sperimentale messa insieme alla meglio da Roberto Mancini ha saputo risollevarsi sul campo per quel che serviva in questa fase dolente.

E il 3-2 in rimonta, firmato due volte da Giacomino Raspadori, primo nome per il futuro (costruito con una scelta manciniana coraggiosa un anno fa, questo va detto), è un segnale, diciamo necessario. Almeno questo. Verrebbe da dire che il Tonali e il Cristante visti ieri sera avrebbero fatto comodo al Barbera. Detto ciò, anche una vittoria “inutile” come questa, tra due squadre fuori da Qatar 2022, può avere un peso specifico differente. Contro la Turchia “italiana” (Calhanoglu, Demiral, Muldur e quasi subito Ayhan) di Kuntz, Mancini è tornato al successo (che mancava da ottobre) nell’ora più buia del suo mandato.

Il lavoro resta assai impegnativo. Il nodo centravanti, senza voler caricare eccessivamente di significati la sfida di ieri, per esempio, resta aperto. Scamacca, erede possibili di Immobile, ha provato a sfruttare la sua occasione, senza però andare oltre un discreto impegno. Anche uno dei talenti più attesi, Zaniolo, ha mancato totalmente il match del proprio (ri)lancio azzurro. Un discorso a parte meriterebbe Donnarumma, in altalena tra clamorose papere e alcune parate da campione.

Carica rossa. Come è andata? Il Büyüksehir Belediyesi Stadyumu, contrariamente alle note della vigilia, magari non traboccava di gente ma di passione sì. La stessa che ha carica i rossi di Kuntz, elettrici in avvio, a caccia della prima storica vittoria sugli azzurri. Sono stati trenta minuti complicatissimi, per gli azzurri. Nemmeno il tempo di capire il mood della serata che la Turchia è passata nel modo più doloroso possibile, ampliando la crisi impensabile di Donnarumma, battuto da Ünder addirittura con un tiro-tunnel. Con De Sciglio alto a destra e Biraghi a sinistra, per pressare Müldür, l’ex romanista tenutosi largo, ha potuto puntare Chiellini nel vuoto, facendo esplodere Konya. Bruttissima sensazione, che deve aver attraversato anche Mancini. Senza profondità, nonostante Scamacca inizialmente mobile pur impreciso, abbandonata da Zaniolo ombra di se stesso, con il solo Raspadori a rincorrere spazi e avversari a vuoto, la Nazionale ha però saputo ritrovarsi anche perché la Turchia è sembrata disposta a difendere al più il vantaggio. Così, lentamente, con Tonali e Pessina più alti e Cristante non solo schermo davanti alla ripresa, gli azzurri hanno guadagnato almeno metri. E se a Palermo non era arrivato neppure un calcio di punizione, in questo caso l’Italia ha saputo sfruttare la parabola di Biraghi, proprio con un colpo di testa di Cristante.