Corriere dello Sport: “Donadoni: «Che reazione ansia domata. Destro attaccante di razza, sull’1-1 ho capito che avremmo vinto»”
“Il sollievo, dopo la tremarella. «Poteva rivelarsi una partita estremamente pericolosa, almeno per come si era messa…». Si era messa male, con il gol del vantaggio di Nestorovski dopo appena nove minuti: gelo al Dall’Ara. In un pomeriggio color topo come in una canzone – «Sintonia Imperfetta» – di Carmen Consoli («Quel pomeriggio eri un tutt’uno col divano grigio», è l’invettiva della cantante al fidanzato con cui non parla più), Roberto Donadoni spiega perché il Bologna si è alzato dal divano, ha tolto il pigiama, indossato finalmente maglia e calzoncini per andare a riprendersi la partita. Perché il Bologna ha vinto? «Perché abbiamo avuto una grande reazione. Siamo stati calmi, non ci siamo fatti prendere dall’ansia». Il pareggio di Destro è arrivato dopo una decina di minuti. «Bravo Viviani, a crossare così. E poi bravo Mattia: questi sono gol da attaccante di razza. Lì ci siamo sbloccati, e abbiamo avuto la consapevolezza che si poteva vincere. Venivamo da un periodo senza vittorie e abbiamo dato la risposta più bella. Non va dimenticato che prima del gol del Palermo avevamo avuto una grande palla-gol con Krejcì». Ma il ceco tra tutte le soluzioni possibili – pallonetto, dribbling sul portiere, tiro angolato – ha scelto la peggiore: bum, addosso a Posavec. DESTRO UNICO. Invece ci ha pensato Destro a rimettere in ordine le cose in casa rossoblù. «Non ha niente da invidare a Benzema», spiega il tecnico, alzando un po’ la posta in gioco, ma evidentemente le certezze ci sono. «Avere un Mattia così è un vantaggio non da poco – continua Donadoni – finalmente ha trovato una forma fisica migliore, lo stesso presidente, Joey Saputo, se n’era accorto in questi giorni seguendo l’allenamento. E’ chiaro che con un attaccante come lui siamo un altro Bologna, ma succede così a tutte le squadre che hanno un uomo-gol». Destro ha segnato di testa, ed è la prima volta che capita al Bologna quest’anno; ed ha servito a Dzemaili l’assist per il momentaneo 2-1. Non solo: ha rincorso gli avversari, ha lottato su ogni pallone, è rimasto un corpo vivo dentro la partita, come non gli capitava da tempo. «E non eravamo abituati a vederlo così», sorride Donadoni. Non serva qui ricordare che – a parte la ripresa giocata all’Olimpico – Destro non giocava da titolare dal 20 ottobre, contro il Genoa. Non di solo Destro vive però il Bologna. «Sono soddisfatto di Rizzo, per la continuità delle giocate, di Maietta, che rientrava dopo l’infortunio e ha tenuto per novanta minuti, di Viviani, anche se deve migliorare». Donadoni va già oltre: questa sera riceverà (con Tardelli) il premio Sport e Civiltà al Regio di Parma. E domenica arriva al Dall’Ara l’Atalanta. Per un bergamasco non è mai una partita come le altre. «…e comunque affrontiamo una squadra che ha battuto in rimonta la Roma, hai detto niente». VAI ORJI. Nel finale c’è stato tempo per il debutto in serie A di Orji Okwonkwo, nigeriano di appena diciotto anni cresciuto nella stessa Academy di Sadiq, scoperto dagli scout di Bigon e forgiato nella Primavera di Paolo Magnani. Donadoni ci crede: «Mi ha ringraziato dopo la partita, ha una cilindrata pazzesca. Gli ho detto: quando debutti a questi livelli è sempre una lama a doppio taglio, puoi diventare qualcuno o può essere pericolso a livello mentale. Lui è partito bene…».”. Queste le parole di Roberto Donadoni riportate dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.