L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’attesa per la decisione Figc sui casi Reggina e Lecco.
Il giorno della verità in attesa dei verdetti politici del Consiglio Federale di domani. Completate le rispettive memorie difensive, Lecco e Reggina si preparano al riesame della Covisoc che le ha bocciate dopo la verifica di inadempienze che hanno determinato l’esclusione dalla B. Il sodalizio manzoniano insiste nella propria strategia difensiva sullo slittamento della finale di ritorno dei playoff, poi vinta contro il Foggia, dall’11 al 18 giugno a causa dei ricorsi del Siena al termine della stagione regolare.
I legali del patron Di Nunno hanno giustificato il mancato rispetto del termine perentorio del 20 giugno per il rilascio delle licenze nazionali, ribadendo l’impossibilità in soli due giorni di ottenere la disponibilità di un nuovo terreno di gioco non essendo in regola il “Rigamonti-Ceppi”. Ma l’istanza risulta essere stata presentata solo il 23 giugno, stesso giorno in cui il Comune di Padova ha concesso ai lombardi di fatto l’utilizzo dello stadio “Euganeo” per la prossima stagione. Un ritardo che avrebbe una valida giustificazione alternativa.
CASO REGGINA. Ne accampa una altrettanto forte la Reggina che, dopo aver saldato 6 milioni di euro per gli stipendi non pagati e le ritenute previdenziali non versate della scorsa stagione, s’è incagliata su 700 mila euro da assicurare – secondo il Tribunale di Reggio Calabria – all’Agenzia delle Entrate entro il 12 luglio, somma a cui è vincolata anche la validità dell’omologazione dei debiti pregressi ristrutturati attraverso il Decreto Legislativo Nº 14 del 12 gennaio 2019. Ribadendo l’autonomia dell’ordinamento sportivo, la Figc con il Comunicato ufficiale 169/A del 21 aprile scorso, ha rimodulato le disposizioni in caso di crisi e insolvenza al fine di garantire il regolare svolgimento dei campionati professionistici, fissando entro il 20 giugno 2023 il termine perentorio per il rilascio delle licenze nazionali. Secondo la Reggina tale modifica delle Noif non può essere applicata retroattivamente alla ristrutturazione dei debiti ereditati dalle precedenti gestioni, richiesta avanzata da Saladini a dicembre del 2022. Ma non sarebbe stato più saggio versare anche la cifra imposta dal Tribunale ed evitare nuovi conflitti con la Figc che già aveva penalizzato il club? Reggina, firmata la cessione del club: arriva la prima proprietà straniera della storia amaranto
SAMP DEFERITA. I ntanto, il procuratore federale della Figc ha deferito al Tribunale federale nazionale la Sampdoria per il mancato versamento, entro il 30 maggio 2023, di ritenute Irpef e contributi Inps relativi agli emolumenti dei tesserati per le mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2023. L’inchiesta ha riguardato anche le rispettive posizioni dei legali rappresentanti pro tempore del sodalizio ligure, Gianni Panconi e Alberto Bosco che, dopo la comunicazione di conclusione delle indagini, hanno formulato proposta di accordo, sulla quale la Procura Federale ha prestato il consenso. Il club rischia una penalizzazione nella prossima stagione.